“Con il sì unanime del Consiglio regionale, è stata approvata oggi la mia mozione che impegna la Giunta pugliese a prevedere l’istituzione di un fondo speciale a sostegno di educatori socio pedagogici, interpreti LIS e tiflologi. Per questi lavoratori della scuola, esclusi da ogni ammortizzatore sociale, serve un aiuto concreto dopo mesi a reddito zero, visto lo stop prolungato delle lezioni a causa del Covid”. Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia.
“La mia mozione – aggiunge – impegna inoltre il Governo regionale ad esercitare una decisa ed immediata azione politica presso il Ministero dell’Istruzione, affinché a queste figure professionali sia riconosciuto il ruolo di lavoratori della scuola, ponendo fine ad anni di precariato e assicurando agli alunni con bisogni speciali la dovuta continuità assistenziale”.
“L’inclusione scolastica è un diritto garantito per legge (104/92) – spiega il consigliere Fi – agli studenti con disabilità, per svilupparne competenze, autonomia e capacità di apprendimento. Gli operatori incaricati di questo delicato servizio sono gli educatori socio pedagogici e gli assistenti alla comunicazione degli alunni con sordità o cecità (interpreti della lingua dei segni e tiflologi), a cui è richiesta una specifica formazione accademica e post universitaria, oltre ad un continuo aggiornamento professionale. Ma, a fronte di queste alte competenze specialistiche, didattiche e relazionali, e nonostante funzioni e compiti di grande responsabilità, l’inquadramento contrattuale è critico: assunzione con contratto a tempo determinato o indeterminato part-time; retribuzione zero ogni volta in cui non si tiene lezione (per assenza dell’alunno, assemblee sindacali, festività e ponti, vacanze o chiusura straordinaria)”.
“Una condizione insostenibile, peggiorata dal lockdown per l’impossibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. Ecco perché ho preso a cuore le giuste rivendicazioni di questi lavoratori, fermi e senza stipendio da marzo, e senza prospettive certe per il prossimo anno scolastico. La loro condizione di profondo disagio non può essere ignorata”, conclude Damascelli.