Dalla Lega Bitonto riceviamo e pubblichiamo. “Più che una replica, il comunicato stampa del 20.06.2020, guarda caso a firma dell’unica forza politica non rappresentata nel locale Consiglio Comunale, pur appoggiando l’Amministrazione comunale, appare, meglio dire è, una confessione “lato sensu” ed “erga omnes” circa la validità e l’improcrastinabilità delle misure avanzate dalla Lega di Bitonto.
1) La prospettazione dell’accertamento convenzionale in materia di Imposta Comunale sugli Immobili (IMU) era ed è collegata alla previsione del possibile, quanto concreto minor gettito, evidentemente Sinistra Italiana ritiene che il gettito IMU 2020 sia quasi identico e/o non si discosti molto da quello dei periodi impositivi precedenti e quindi giunge a non ritenere reali e gravi gli scostamenti di equilibrio finanziario per l’anno 2020. In realtà la “serie di articoli di riviste specializzate”, giammai citata da Sinistra Italiana, invero si riduce ad un unico trafiletto che evidenzia l’incapacità delle amministrazioni comunali di procedere a stime effettive di incasso dell’IMU, che, come, peraltro evidenziato dalla stessa Corte dei Conti di Bari attengono proprio l’Amministrazione Comunale locale (cit. Corte dei Conti per la Puglia).
2) La seconda misura proposta dalla Lega di Bitonto, si riferiva al decreto rilancio, ed alle misure emanate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze: in particolare con dette misure si mettono a disposizione circa 12 miliardi di euro per accelerare il pagamento dei debiti degli Enti Territoriali maturati al 31.12.2019. Tale iniziativa, ove colta dall’Amministrazione Comunale di Bitonto, poiché le domande scadono in realtà il 07.07.2020 “https://www.cdp.it/sitointernet/it/anticipazioni.page”, contrariamente a quanto indicato da Sinistra Italiana, consentirà all’ Amministrazione Comunale di Bitonto di ricevere entro sette giorni dalla data di protocollo dell’istanza, di accedere ad anticipazioni di Cassa Depositi e Prestiti per pagare i debiti certi, liquidi ed esigibili alla data del 31.12.2019. Quindi consentire al Comune di Bitonto di procedere alla richiesta di una anticipazione di liquidità alla Cassa Depositi e Prestiti al fine fronteggiare problemi di cassa derivanti dalle mancate entrate, e dai mancati versamenti, all’uopo favorendo immissione di liquidità nel sistema locale, non appare una misura “populista al cubo”, forse solo di buon senso ed improcastinabile;
3) Per quanto attiene la previsione dell’incremento dell’entità del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale al fine di consentire alle Regioni, e di conseguenza agli Enti affidanti, di poter riequilibrare i contratti di servizio con i gestori a fronte della riduzione degli introiti tariffari causati dalla riduzione del numero di passeggeri attuale e per i prossimi 12/24 mesi, eravamo noi stessi ad indicarne la “competenza statale”, non senza evidenziarne l’urgenza dell’impegno del Sindaco di Bitonto, e della Sua Giunta, ad attivarsi in tal senso;
4) Infine si richiedeva l’impegno del primo cittadino e della Sua la Giunta a predisporre, nell’ambito degli aiuti finanziari e normativi nazionali agli Enti Locali, famiglie e imprese, forme di incentivi sia per favorire misure di alleggerimento degli oneri a carico di soggetti colpiti dalla crisi, quali proprietari di immobili che rinuncino a riscuotere il canone di locazione o d’affitto d’azienda (o parte sostanziale di essi) per il periodo di chiusura dell’attività locata. Altre Amministrazioni Comunali, ad esempio, si sono già impegnate ed attivate in tal senso, anche con variazioni di bilancio, un contributo straordinario, dove è il Comune che paga una mensilità del canone di locazione in favore delle attività maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria, al fine di maggiorare l’intensità contributiva rispetto ai corrispondenti interventi previsti a livello statale con il decreto 18/2020 “Cura Italia”, art. 65, purtroppo relativo al solo credito d’imposta per botteghe e negozi, ecc.”.
Andando in ordine sparso, invece, occorre spendere due parole circa il citato artico 18: non comprendiamo come la Lega (in opposizione nel Governo Monti, tanto in quello Renzi) sia corresponsabile della sua abolizione. Nostalgicamente incomprensibile appare, invero, una sinistra che non riesce più a parlare con un lessico di sinistra e tanto meno riesce a promuovere fatti che lontanamente “odorino” di sinistra. Più facile è, al contrario, stigmatizzare la questione morale: i 49 milioni, la Lega li sta restituendo. Non invero l’OCEANO di fondi pubblici legati a vicende sinistre: Monte dei Paschi di Siena o le mascherine acquistate dalla Regione Lazio (16 milioni di Euro) e tante altre ‘porcherie’. La questione morale in politica è un problema che va risolto seriamente e che riguarda tutte le forze. Purtroppo, ha causato un allontanamento dei cittadini dalle ‘piazze politiche’, prima, e dalle urne, poi, compromettendo la democrazia del nostro Paese! Sempre in merito alla questione morale, la Lega di Bitonto, si aspetta che la moralità di Sinistra Italiana pretendi dal sindaco di Bitonto estrema, reale e inconfutabile trasparenza: ponga al primo cittadino una domanda che sempre più corre sulle labbra dei bitontini. Chi c’è dietro le sigle delle associazioni e cooperative che prendono contributi attinti dalle casse pubbliche locali? Non vorremmo pensare a male …. Ci si aspetta il dibattere, ma da sinistra lo si fa con reprimenda alle idee che vengono dagli avversari.
Da sinistra si preferisce la derisione dell’avversario. Governeremo dapprima in Regione Puglia, tra qualche mese! Poi a Bitonto! Vi piaccia o no! Alla maggioranza dei bitontini, gli ultimi 8 anni ‘puzzano’ di politica improduttiva e incardinata sul carrierismo di qualcuno che latita nel peggior momento per la locale comunità, che è assente nel momento in cui si pongono domande, del tutto ostile a dialogo e compartecipazione. Su questo punto Sinistra Italiana preferisce glissare, tacere, fingere nulla! Chiediamo un dibattito, ma ci viene negato, meglio la macchina del fango, anche quando arrivano le proposte che poi vengono tacciate di pochezza! Non si vuole, a Palazzo Gentile, il dibattito, in confronto ed il raffronto con i segmenti della società civile. Esempio lampante ne è la misera, truce ed effimera fine che hanno fatto i Comitati di quartiere. Ma questo è un capitolo di cui torneremo a parlare”.