“Basta con la dissennata spoliazione dei servizi erogati nell’ex ospedale di Bitonto. L’ennesimo atto di questo smantellamento è l’annunciato trasferimento altrove – per una presunta inidoneità – della sede della Commissione invalidi civili. Senza preoccuparsi minimamente dei disagi per l’utenza, la direzione del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Bari ha previsto lo spostamento”. Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia.
“Contro questo disegno scellerato – spiega – ho presentato un’interrogazione urgente, diretta al presidente-assessore alla Sanità, Emiliano. La ripresa post Covid-19 delle visite medico legali per l’accertamento di invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità, sospese causa lockdown dall’8 marzo scorso, è diventata l’alibi per sottrarre a Bitonto la sede della Commissione invalidi civili. L’ASL, che ritiene inadeguati i locali dove finora si erano svolte regolarmente le commissioni collegiali, anziché individuare una soluzione logistica in loco, cancella un servizio prezioso”.
“Eppure – sottolinea Damascelli – ben si possono e si devono individuare in un presidio territoriale di assistenza tanto vasto come quello bitontino, spazi adeguati ad ospitare gli uffici della CIC. Tra l’altro ci sono 5,5 milioni di fondi a disposizione, che giacciono nei cassetti della Regione, stanziati proprio per riqualificare la struttura”.
“Questo taglio indiscriminato delle prestazioni territoriali è una pratica semplicistica e deprecabile. L’esperienza della pandemia da Covid-19 – osserva – dimostra che l’impoverimento scriteriato dei servizi sanitari di prossimità è stato un grave errore, e insegna che le politiche sanitarie devono andare in direzione opposta, ovvero verso un potenziamento della medicina del territorio”.
“I protocolli anti contagio non possono essere strumentalizzati come alibi per privare i cittadini di servizi importanti, come la sede CIC di Bitonto. Un atto assurdo e inaccettabile, che va scongiurato assolutamente. Ed è questo che chiedo al governo Emiliano con la mia interrogazione agli atti del Consiglio regionale”, conclude Damascelli.