Con la fine del lockdown, anche la criminalità torna ai suoi soliti affari. Tra tutti, lo sfruttamento della prostituzione, che, anche grazie alla ripresa degli spostamenti da parte dei cittadini, ricomincia lungo le strade extraurbane, come l’ex 98, la strada provinciale 231 e, in particolare, lungo il tratto tra Bitonto e Corato e le sue complanari, dove sono ben visibili piccoli casolari rurali e roulotte utilizzati dalle prostitute.
Ne ha parlato la Gazzetta del Mezzogiorno due giorni fa. Le auto hanno ricominciato a fermarsi davanti a quelle postazioni tra gli ulivi delle nostre campagne, dove ragazze di varia nazionalità si appostano, quasi fossero in vetrine di negozi, esposte come la merce che deve essere ben visibile ai consumatori. A qualsiasi ora le auto dei clienti si fermano.
Anzi, forse, l’uso delle mascherine, in questi tempi di pandemie, è addirittura utile, per molti, per fermarsi senza rischi di essere riconosciuti da chi, ogni giorno, percorre la strada provinciale.
Un’attività che, per sua natura, non può prevedere distanziamento e che rende altissimo il rischio di contagio. Ma ciò non significa che qualche lieve cautela non venga presa, come spiega una delle ragazze, intervistata dalla Gazzetta: «I clienti usano la mascherina, io invece uso sempre i guanti. Ogni giorno cambio lenzuola e cuscino».
Precauzioni comunque blande ed inutili, in casolari rurali dove, come è riportato tra le righe dell’articolo, al massimo ci sono una branda sfatta, un bidone colmo di acqua, una confezione di salviettine umidificate, un rotolo di carta assorbente e preservativi nascosti in un sacchetto di plastica.
Ma oltre ai rischi del contagio, le ragazze sono soggette ad un altro rischio. Quello delle rapine che, purtroppo, sono riprese, insieme alla tratta della prostituzione (che, ricordiamo, è il vero reato, la vera attività in contrasto con le leggi dello stato, mentre consumo e prostituzione, in sé, non lo sono). Sono diverse le ragazze che sono state vittime di rapine e, in alcuni casi, di aggressioni fisiche.