Fu omicidio volontario l’accoltellamento avvenuto il 16 agosto 2017 a Bitonto durante un diverbio per questioni stradali nel quale rimase ucciso il 24enne Giuseppe Muscatelli. Lo ha stabilito la Corte di assise di appello di Bari che ha aggravato la condanna inflitta nei confronti dell’imputato, il 70enne Gaetano Sesto, condannato oggi a 14 anni di reclusione. In primo grado, un anno fa, Sesto era stato condannato alla pena di 10 anni e 2 mesi e il reato qualificato come omicidio preterintenzionale. I giudici dell’appello hanno confermato anche la condanna al risarcimento danni (pari a 130 ml euro) nei confronti delle costituite parti civili, i genitori e la sorella della vittima, difesi dagli avvocati Pino Giulitto e Antonio Saracino.
Stando alle indagini dei Carabinieri, sulla base delle dichiarazioni rese da alcuni testimoni oculari, l’esame autoptico sul corpo e accertamenti tecnici , l’anziano colpì il giovane con una sola coltellata al torace perché bloccava il traffico. Il giovane morì a causa di una lesione della parete cardiaca che gli provocò uno shock emorragico. Il 24enne, che stava andando a prendere la fidanzata che usciva dal lavoro, aveva affiancato con la propria vettura un’altra auto e stava chiacchierando con il conducente. Il 70enne, dopo aver chiesto di spostarsi e non aver ricevuto attenzione, sarebbe sceso dalla sua macchina, avrebbe raggiunto il giovane e durante un violento litigio verbale lo avrebbe ferito con un unico colpo mortale.
Il giovane, lasciata l’auto su via Garibaldi, percorse disperato coprendosi la ferita con la mano tutta via Generale Montemar verso via Repubblica per chiedere aiuto: fu soccorso solo dopo molto tempo da un medico che abitava nei paraggi che allertò il 118 e le forze dell’ordine.