Si chiama “Keat” il progetto vincente ideato da quattro studenti dell’Università di Bologna per la Business Challenge organizzata dall’istituto universitario, con Grafiche MDM.
Si tratta di un progetto che ha come fine quello di trovare una soluzione per i ristoranti nel servire un pasto nel modo più igienico e sostenibile possibile. Un’idea scaturita dalla creatività di quattro ragazzi, Matteo Urbini, Michael Valentini, Luca Zani e il bitontino Pasquale Patierno, ex studente dell’ITES Vitale Giordano. Seguiti dal prof. Riccardo Silvi del Corso di Economia e Management del Campus di Forlì, hanno realizzato la tovaglietta “all-in-one” un prodotto che permette di ridurre i tempi nell’apparecchiare la tavola. La realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra l’azienda Grafiche MDM e il Basement Club dell’Università di Bologna che hanno offerto la possibilità agli studenti di mettere in pratica nozioni teoriche apprese durante le lezioni, attraverso una competizione sana e sfidante.
«Il prodotto non si ferma qui e potrebbe avere un’implementazione importante nel mercato del food delivery: una soluzione per i ristoranti nel servire un pasto nel modo più igienico possibile, vista tra l’altro l’emergenza coronavirus» affermano gli studenti ideatori di KEAT, sulla rivista telematica dell’Università di Bologna ( https://bit.ly/3c8MZ19 ): «KEAT si presenta come una pratica tovaglietta portaposate interamente brandizzabile che, grazie ad una particolare chiusura brevettata da Grafiche Mdm, permette di inserire al suo interno tutto l’occorrente per consumare un pasto e cioè posate e tovagliolo. Un’ottima soluzione, quindi, per abbandonare la plastica e rispettare l’ambiente, poiché la tovaglietta in carta compostabile viene stampata con inchiostri certificati e idonei all’uso alimentare. Le posate sono in legno di betulla e permettono di generare il minimo impatto ambientale».