Rinnovo contrattuale ai (tanti) dipendenti, subordinati e somministrati, che avevano il contratto in scadenza ieri, fino al 31 agosto, e, soprattutto per molti consulenti telefonici impegnati sulla commessa INPS, un raddoppio delle ore di lavoro settimanale, dopo una lunghissima attesa e tanti sacrifici nei mesi scorsi.
In questo 1° maggio davvero atipico per molteplici motivazioni (emergenza Coronavirus, i troppi senza una occupazione, i numerosi costretti ad avere le serrande abbassate e altri che potrebbero ritrovarsi senza una prospettiva proprio per colpa del Covid 19), c’è qualcuno che riesce a sorridere.
La Network Contacts, infatti, il potentissimo Contact Center di oltre 4mila dipendenti (soltanto nella sede di Molfetta, ndr, e tutti in Smart Working da oltre un mese) ha deciso, dopo una lunga e proficua serie di incontri con i sindacati, di prorogare il rapporto lavorativo per coloro che avevano il rapporto in scadenza ieri, e di farlo per ben quattro mesi, fino cioè al 31 agosto.
Seppur l’ufficialità sia arrivata nelle ultime ore, qualcosa si era già capita nelle scorse settimane. Il 7 aprile, infatti, rigorosamente in videoconferenza, si erano già messi nero su bianco un paio di situazioni: da un lato che l’azienda guidata da Lelio Borgherese, vista l’eccezionalità del momento, ha deciso di ricorrere al Fondo d’integrazione salariale (Fis) fino al 31 agosto, con la possibilità di un rinnovo se mai ce ne fosse davvero bisogno, ma dall’altro, proprio per “adottare rapidamente misure straordinarie finalizzate a mettere in sicurezza la salute dei lavoratori”, di continuare il rapporto lavorativo con i dipendenti subordinati a tempo determinato e i somministrati per altri 120 giorni.
E c’è anche un aspetto in più. Quello che Network, si legge “si impegna, al termine del periodo emergenziale, a valutare l’opportunità di trasformare i contratti a tempo determinato e quelli in somministrazione”.
Ma tutto, eventualmente, dal 1°settembre in poi.
E la sorte dei consulenti con contratto a termine è stata discussa e approfondita negli incontri successivi, e hanno portato a un’altra importante novità. Sulla commessa INPS, infatti, dove circa la metà dei circa 550 operatori ha un rapporto diretto con le Agenzie del lavoro, il lavoro certosino dei sindacati ha fatto che sì i contrattualizzati impiegati da mesi e mesi (già dai tempi di “Transcom” e quindi ben prima del passaggio da Modugno a Molfetta) a 10 ore settimanali, da ieri, e sicuramente fino al 31 agosto, lo saranno a 20 ore.
Su questo aspetto, da sempre una battaglia delle sigle sindacali (SLC – CGIL, FISTEL – CISL, UILCOM – UIL), ha inciso, inevitabilmente, anche un aumento costante dei volumi di chiamata nell’ultimo periodo e di quello immediatamente prossimo, che ha spinto i vertici aziendali a mantenere fede a un impegno che avevano già preso nel momento di passaggio di consegne, a dicembre, ma sempre rimandato per l’incertezza sul numero delle chiamate entranti.