“Dopo la mia interrogazione urgente e note stampa di sollecitazione dirette all’assessorato alla sanità, finalmente la Regione si è adoperata per l’istituzione delle Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, per le cure a domicilio dei pazienti Covid-19. Un intervento utile e necessario per assistere coloro che sono in isolamento a casa, ugualmente bisognosi di attenzione e terapie adeguate”, lo scrive in una nota il consigliere regionale Domenico Damascelli (Fi).
Le 80 Usca, attive in tutta la Regione, partiranno il 24 aprile prossimo. Si tratta di team composti da medici che andranno a domicilio dei pazienti malati Covid19 per fornire cure e assistenza. Per ogni USCA ci saranno cinque medici, che si alterneranno in due turni giornalieri. Ciascuna Unità potrà fare almeno otto visite domiciliari al giorno. Il kit minimo sarà composto da mascherina FFP2, camice, occhiali, guanti – tutto in rigoroso monouso – e una mascherina chirurgica per il paziente.
“Non solo: le Usca concorrono anche a decongestionare, quanto più possibile, i nostri ospedali. Per questo ci siamo battuti per l’attivazione di queste Unità, anche con le sollecitazioni delle organizzazioni dei medici. Adesso, però, chiediamo massima tutela per i professionisti della sanità che ne faranno parte, e per i pazienti: devono essere dotati di tutti i necessari dispositivi di protezione individuale per evitare contagi. Ci vogliono saturimetri per il monitoraggio in tempo reale dei pazienti curati a casa, mezzi di trasporto sanificabili, aree attrezzate per la decontaminazione di mezzi e operatori e adeguata formazione sull’adozione dei presidi di sicurezza. Vigilerò affinché la Regione prenda tutte le precauzioni del caso, senza omettere nulla, a tutela dei nostri sanitari, delle loro famiglie e dei convalescenti. E non si perda altro tempo, si proceda celermente con l’immediata attivazione di tali Unità speciali”, ha concluso Damascelli.
“Non vogliamo perdere e piangere altri colleghi. Non è pensabile – evidenzia il segretario regionale dello Smi, Francesco Pazienza – avviare questo servizio senza alcune indispensabili garanzie strumentali – come i dispositivi di protezione individuale a norma e in giusta quantità – e senza un minimo necessario di logistica, come mezzi di trasporto e individuazione di locali dedicati da sottoporre a frequente sanificazione”. “Né tanto meno possiamo operare – conclude il segretario Pazienza – senza attrezzature mediche adeguate che non si limitano solo a termoscanner, saturimetro e al teleconsulto, per fare un controllo medico che non sia una farsa”.
“E’ una svolta nell’approccio alla cura della malattia: i medici seguiranno le linee guida cliniche predisposte dagli specialisti del Policlinico di Bari”, ha spiegato il direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro. Per tutelare i medici è stato creato un Comitato permanente regionale di Medicina Generale, di cui fanno parte anche i sindacati dei professionisti. In quella sede sono stati sanciti – con proposta regionale – i compiti delle aziende sanitarie che devono fornire ai medici spogliatoi, ambienti per la vestizione, uffici, sanificazione, mezzi, attrezzature e DPI.