Nei giorni del dolore, l’idea è nata spontanea nel cuore di chi ama davvero lo sport. In particolare, l’hanno pensata, in contemporanea e, certo, senza alcun intento polemico, ben tre persone che vivono la pratica sportiva in modo nobile e profondo. Eccola: ristrutturare il Palazzetto
dello sport e dedicarlo allo storico presidente della Volley ball, Vincenzo Schiraldi, scomparso lunedì scorso.
L’iniziativa è partita da loro: il runner Emanuele Tarantino, il dirigente Futsal Vito Cozzella e il giornalista Nicola Lavacca. Che, da fiduciario Coni, ha ripreso una sua vecchia “battaglia” e l’ha trasformata, appunto, in una bella proposta: “Il professor Vincenzo Schiraldi è stato per oltre 40 anni il punto di riferimento della pallavolo cittadina e dello sport bitontino. Un presidente gentiluomo che con passione, tenacia, spirito di abnegazione si è speso molto per la crescita educativa e tecnica di tanti ragazzi e giovani che poi sono diventati atleti protagonisti dei successi e dei trionfi della Volley Ball insieme ad allenatori e istruttori che si sono avvicendati negli anni. Vincenzo aveva accolto con entusiasmo la mia proposta per cercare tutti insieme, a vari livelli, di poter riaprire il Palazzetto dello Sport del “Maria Cristina” (chiuso da più di 10 anni) la casa della Volley Ball per tante stagioni. Ecco, se un giorno il Palazzetto riaprirà i battenti, credo sia giusto intitolarlo alla memoria di Vincenzo Schiraldi, una brava persona ed un presidente lungimirante che ci mancherà molto”.
Già, perché il cronista della Gazzetta dello sport e del Corriere del Mezzogiorno conosceva davvero bene il prof: “C’è tutto un percorso parallelo, che parte da lontano, dalla fine degli anni ’70 . Un rapporto di amicizia e professionale con Vincenzo che ho intervistato tante volte per giornali, TV, radio seguendo sempre da vicino le sorti sportive e agonistiche della Volley Ball che disputava proprio le sue partite nel Palazzetto dello Sport dell’istituto “Maria Cristina””. “Fu proprio in occasione dell’atto conclusivo della stagione 1984 che il presidente Schiraldi mi premiò con un trofeo per il mio impegno giornalistico al seguito della sua società. Fu il primo premio che ricevetti allora, all’inizio della mia carriera professionale. Di questo gli sono sempre stato grato. Un gesto di grande umanità e sensibilità che non dimenticherò mai”, ricorda Lavacca con commossa gratitudine.
Dunque, sappiamo che rimettere in sesto una struttura fatiscente – oggi dimenticata e abbandonata, un tempo, però, fra le più belle di Puglia – può rappresentare un’opera improba e faticosa. Però, basterebbe vedere anche solo la buona volontà di farlo per ridare speranza a tutti gli sportivi della città…