“Ci sono tantissimi pazienti Covid-19 in isolamento domiciliare, a cui la Regione Puglia non sta assicurando alcuna forma di assistenza, anche se necessitano ugualmente di cure e non possono essere lasciati soli in un momento così delicato. Ma il Governo Emiliano non ha ancora attivato le Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) su tutto il territorio regionale, e ad oggi l’unico “fiato” per i pazienti domiciliati è rappresentato dai medici di base. Facciamo un passo indietro. La Regione Puglia, in ottemperanza alle disposizioni ministeriali, ha pubblicato l’avviso per l’istituzione delle Usca “al fine di provvedere al coordinamento delle azioni con la medicina territoriale”. A quanto ci risulta, parecchi medici hanno aderito all’avviso, manifestando la propria disponibilità a far parte delle unità in questione, da costituire in seno a tutte le Asl. Ora, però, tutto è fermo. Ecco perché, nella mia interrogazione, sollecito l’immediata istituzione di questi gruppi speciali, innanzitutto per garantire la necessaria assistenza sanitaria domiciliare ai pazienti Covid-19 non gravi che hanno bisogno di tutte le attenzioni e le cautele del caso, e di conseguenza per decongestionare i nostri ospedali. Chiedo pertanto al presidente-assessore alla Sanità, Emiliano, di spiegare il perché del ritardo e di fornire indicazioni precise su quando saranno attivate le Usca in tutta la Puglia. Sollecito inoltre la predisposizione di tutto il necessario: dispositivi di protezione individuale specifici, saturimetri per il monitoraggio in tempo reale dei pazienti curati a casa, mezzi di trasporto sanificabili, aree attrezzate per la decontaminazione di mezzi e operatori, adeguata formazione sull’adozione dei presidi di sicurezza. L’inosservanza anche parziale di queste condizioni esporrebbe infatti al rischio d’infezione, determinando un aumento esponenziale dei contagi sul territorio. Ed è un rischio che davvero non possiamo permetterci di correre, vista la gravità di questa emergenza sanitaria”.