L’ecotassa per il 2020? A Bitonto potrebbe toccare la quota di oltre 30 euro di tonnellata. La più alta.
I dati arrivano dalla Regione Puglia, che qualche settimana fa ha dato il via libera alla validazione delle percentuali di raccolta differenziata dei Comuni per la determinazione del tributo speciale per il deposito in discarica e in impianti di incenerimento per l’anno in corso, e per la nostra città le cifre non fanno proprio sorridere.
Secondo le attuali norme vigenti, infatti, Bitonto, avendo una percentuale di raccolta differenziata davvero bassa, poco più alta del 32 per cento e di gran lunga la meno alta dell’Ambito di raccolta ottimale Bari 1 – dove è l’unica a non aver il servizio di raccolta porta a porta allargato, ma solo limitato al centro storico e alle frazioni – sarà costretta a pagare la quota massima, pari a 25,82 euro a tonnellata. La stessa che avrebbe dovuto sborsare negli anni scorsi, ma che poi è sempre riuscita a evitare grazie a iniziative di raccolta straordinarie.
La cifra, però, potrebbe anche essere più alta per colpa della presenza dell’addizionale del 20 per cento, che l’ente regionale riserva a tutti quei Comuni che hanno una raccolta differenziata più bassa del 65 per cento. Toccando, quindi, quasi 31 euro a tonnellata.
Qualcosa, però, potrebbe cambiare. Il dirigente della sezione “Ciclo rifiuti e bonifiche” ha precisato che l’addizionale non s’ha da fare “laddove sussistano le medesime condizioni che si sono verificate presso i Comuni ricorrenti, in particolare qualora si evidenzi che le operazioni cui sono sottoposti i rifiuti rispondono alle finalità di riduzione e di recupero dei rifiuti”.
Comuni ricorrenti che però, è bene ricordarlo, erano tutti localizzati nella provincia di Lecce, e che il Consiglio regionale ha tentato di allargare, senza riuscirci, a tutti gli altri.