Il suo nome rimarrà inciso nell’albo d’oro della città di Bitonto, oltre che nel cuore della cittadinanza, lascia in tutti gli strati sociali ed ecclesiali un incancellabile riconoscente ricordo
Mons. Aurelio Marena nacque a Napoli il 25 agosto 1893, la sua consacrazione episcopale avvenne il 27 ottobre 1946 quando fu eletto vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Napoli. Fu nominato vescovo della diocesi di Ruvo-Bitonto da Papa Pio XII il 16 marzo 1950 dove si trasferì nella Curia Vescovile di Bitonto, per rimanervi fino al 1978.
Il suo magistero espresso nel motto Ubi prudentia ibi lumen et pax, si ispirò ad un equilibrio interiore, ad una forza d’animo e ad una saggezza che lo hanno accompagnato per tutta la vita. Affabile e austero allo stesso tempo, consapevole del proprio ruolo, che gli imponeva di essere uomo di pace e fiaccola di luce evangelica, riusciva a stabilire con uomini di ogni ceto e convinzione religiosa relazioni improntate a grande rispetto e a dignità non disgiunta dalla serena e sorridente cordialità propria dell’animo napoletano. Seppe con umiltà, discrezione e intelligenza comprendere i tempi nuovi, seguire il corso degli eventi e apportare alla chiesa di Bitonto i copiosi frutti del Concilio Vaticano.
L’Osservatore Romano, organo ufficiale della Santa Sede, ha riportato un ampio articolo sull’episcopato di mons. Aurelio Marena a firma del teologo prof. Giuseppe Cannito, evidenziando che oggi le sue spoglie mortali riposano in pace nel sarcofago tombale, ubicato nel transetto laterale dell’abside nella Basilica Pontificia dei Santi Medici di Bitonto (Bari) quotidianamente venerate da cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi, autorità e fedeli laici da quanti lo amarono e fruirono della sua carità pastorale.
Mons. Mariano Andrea Magrassi arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto il 23 marzo 1987 nella solenne cerimonia della traslazione delle spoglie mortali del vescovo Marena affermò: “E’ giusto che le spoglie mortali del vescovo Aurelio Marena riposino in pace in questa Basilica Pontificia consacrata ai Santi Medici Cosma e Damiano da lui realizzata con dedizione, e che lui continui a proteggere la chiesa di Bitonto che tanto amava”.
Come segno di riconoscenza, nella ricorrenza del trentesimo anniversario della sepoltura del vescovo Aurelio Marena, è stato pubblicato un pregevole volume dal prof. Giuseppe Cannito (di cui mi sento figlio spirituale) intitolato: <>, patrocinato da mons. Francesco Cacucci arcidiocesi di Bari-Bitonto, don Vito Piccinonna parroco rettore Basilica Pontificia Santi Medici, dott. Michele Abbaticchio sindaco di Bitonto, dalla gloriosa Arciconfraternita Immacolata Concezione, Patrona di Bitonto, dalla venerabile Arciconfraternita Santa Maria del Suffragio, Riti della Settimana Santa.
Nel suo governo episcopale quasi trentennale riorganizzò la chiesa bitontina che possiamo così sintetizzare: realizzò l’isolamento ed il restauro della Cattedrale nel centro storico; realizzò il Museo Diocesano ricco di eccezionali opere d’arte con veri tesori; contribuì alla realizzazione di una Biblioteca e di un Archivio Vescovile Diocesano; incrementò la solennità della festa dell’Immacolata Concezione, celeste Patrona di Bitonto, confermando la solenne novena curata dalle parrocchie nella Cattedrale; confermò la solenne processione di Gala del Venerdì Santo, con il Trofeo floreale contenente la reliquia di due piccole schegge della Santa Croce di Gesù di Gerusalemme; istituì il Comitato Feste Patronali nella ricorrenza al miracolo fatto dalla Madonna alla città di Bitonto; istituì il Premio Nazionale di Medicina Santi Medici.
Una nota di rilievo, fin dal suo ingresso nella diocesi di Bitonto istituì nuove parrocchie, come la parrocchia dei Santi Medici Cosma e Damiano che fu eretta il 31 maggio 1963, realizzò una grande opera indelebile la costruzione del Santuario dei Santi Medici, con un culto mediceo rinomato nel mondo sia dai cattolici e ortodossi. Nel 1963 nel Santuario fece collocare nella nicchia preparata sotto l’altare maggiore l’artistico reliquiario d’argento dorato contenente le reliquie dei Santi Medici (era custodito nel Monastero delle Vergini dalle monache Benedettine di clausura). Con splendore e magnificenza il Santuario dei Santi Medici fu arricchito di pregevoli opere d’arte e di preziosi tesori, tanto da meritare di essere insignito il 13 febbraio 1975 dal titolo onorifico di Basilica Pontificia Minore Papa Paolo VI, ancora oggi la Basilica è oggetto continuo di ammirazione da parte di tutti i visitatori, ed è meta di pellegrinaggi. Fa ancora eco la frase che pronunciò il 19 marzo 1963 nella Basilica Pontificia alla presenza delle tante autorità religiose, civili, militari e di una moltitudine di fedeli: “Magna erit gloria Domus istius”.
Una particolare menzione merita mons. Marena, il 19 agosto 1951 a seguito del Breve di Papa Pio XII, ricevette la facoltà di incoronare in nomine pontificis la statua patronale dell’Immacolata Concezione, venerata con un culto speciale nella Cattedrale di Bitonto (a ricordo di questo evento storico ed ecclesiale fece incidere nell’abside minore nella Cattedrale di Bitonto un’epigrafe).E’ stato a nostro modesto parere un uomo di Dio, perché spese tutte le sue energie per la chiesa di Bitonto, pur rimanendo fedele al Concilio Vaticano, la sua azione pastorale fu ricca e feconda sia nella chiesa locale che nelle innumerevoli iniziative sociali e culturali a favore del progresso civile della città di Bitonto.
Con queste motivazioni nel 1974 il Consiglio Comunale di Bitonto governato dal sindaco prof. Domenico Larovere conferì la cittadinanza onoraria a mons. Aurelio Marena nella Sala degli Specchi a Palazzo di Città, un prestigioso riconoscimento con i dovuti onori a un uomo lungimirante di chiesa.
Nel novembre 1978 il vescovo Aurelio Marena prima di lasciare la città di Bitonto per limite di età, l’Amministrazione Comunale governata dal sindaco Saverio Granieri donò una targa in oro al vescovo Marena per i suoi meriti encomiabili di Pastore. Il sindaco disse: “Nel riposo meritato che certo la sua Napoli le concederà non si dimentichi, Eccellenza, dei bitontini, della sua città di adozione, nelle sue preghiere non cessi mai di raccomandarci alla Vergine Immacolata e ai Santi Medici.”