L’ing. Nicola Sicolo, esperto di pianificazione e modellazione idrica di Acquedotto Pugliese, prova a dare il suo contributo alla comprensione delle leggi che regolano la diffusione del COVID19 in Italia. Lo fa con la creazione di un modello elementare e di facile comprensione per tutti, al fine di far capire quanto è importante non perdere altro tempo e restare a casa soprattutto adesso.
Un mio piccolo personale contributo per chi non pratico di modelli trova difficoltà a comprendere a pieno digrammi e curve che in questi giorni vanno molto di moda sul tema COVID19.
Provo a farlo con un parallelismo molto elementare servendomi di una materia che mi sta a cuore: l’idraulica. Ovviamente ciò non vuol sostituire nessun esperto in materia ed è necessario seguire sempre le sole indicazioni degli esperti e delle istituzioni.
Immaginiamo una comune vasca da bagno dotata di un miscelatore in ingresso rotto e pertanto a flusso costante (la vasca per noi è la struttura sanitaria italiana). L’unico modo per regolare il flusso in ingresso alla vasca è andare ai piedi del palazzo e manovrare un grande rubinetto.
Purtroppo il rubinetto dal 21 febbraio tende ad aprirsi da solo in automatico ogni giorno del 20-25 % in più rispetto al giorno precedente ed inoltre dal momento in cui effettuiamo la regolazione sul rubinetto occorrono circa 15 giorni per vedere la variazione in vasca.
Il flusso, prima di arrivare alla vasca da bagno, perde al piano inferiore circa il 50% (il flusso in partenza dal rubinetto corrisponde ai contagi che avvengono in tempo reale, il rubinetto corrisponde alle misure messe in campo dalle istituzioni insieme al nostro modo di comportarci, il flusso perso al piano inferiore corrisponde all’insieme dei contagiati asintomatici, più tutti i pazienti contagiati che rimangono in isolamento domiciliare in buone condizioni, l’ingresso nella vasca corrisponde ai contagiati che vengono ricoverati in ospedale).
La vasca è dotata di due scarichi uno di colore nero e l’altro di colore verde. Medici, infermieri e personale paramedico provano ogni giorno a fare di tutto per tappare lo scarico di colore nero, cercando di fare sfuggire meno acqua possibile (il flusso che passa da qui corrisponde ai ricoverati deceduti), in quello di colore verde invece viene fatto di tutto ogni giorno per stapparlo cercando di fare passare più acqua possibile (il flusso che transita da qui corrisponde invece ai guariti e dimessi).
Ad oggi, 26/03/2020, il flusso in ingresso alla vasca (il totale dei contagiati in arrivo in ospedale) è più alto del flusso in uscita (somma dei dimessi e deceduti in ospedale), pertanto il livello della vasca tende a salire. Continuando così si arriverebbe allo sfioro della vasca, ossia l’acqua inizierebbe ad oltrepassare le pareti della vasca andando ad allagare il pavimento (sarebbe il collasso della struttura sanitaria italiana, cioè non ci sarebbero più posti letto per i nuovi ammalati).
Per fortuna la situazione è un po’ diversa, infatti, a partire dal 4 marzo sono state messe in campo diverse misure. In sostanza da quel giorno l’apertura del rubinetto è stata sempre più ridotta, pertanto non solo il flusso ha smesso di aumentare in automatico del 20-25% quotidianamente, ma è iniziata anche la riduzione giornaliera dello stesso. Di conseguenza dopo circa 15 giorni dalle riduzioni più consistenti al rubinetto, il flusso in ingresso alla vasca e la perdita al piano inferiore, hanno iniziato a mostrare una riduzione.
Al momento, purtroppo, non siamo ancora arrivati a scongiurare lo sfioro della vasca perché se pure il flusso in ingresso nella vasca si sta riducendo non è ancora diventato più basso del flusso in uscita e pertanto il livello nella vasca continua a salire. La speranza di tutti noi è che, prima dell’arrivo allo sfioro della vasca, si possa avere il flusso in ingresso più basso di quello in uscita, evitando così lo sfioro stesso e facendo iniziare un continuo svuotamento della stessa vasca. Ovviamente occorrerà del tempo per arrivare a vedere sia l’inizio dello svuotamento della vasca (picco di ricoveri), che la fine dello svuotamento (guarigione dell’ultimo ricoverato).
Per questo è importante agire da subito e nel più breve tempo possibile, rimanendo tutti a casa e seguendo quello che le istituzioni e gli esperti ci indicano, non c’è più tempo da perdere.
Tutti insieme stiamo in questo momento su quel rubinetto e ci stiamo mettendo tutte le nostre forze per ridurlo ogni giorno. Tanto più rimarremo a casa e tanto più velocemente strozzeremo quel rubinetto fino ad arrivare alla completa chiusura e alla piombatura definitiva dello stesso rubinetto (l’arrivo del vaccino).
Nicola Sicolo