Nota del consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli.
“Anche il settore lattiero caseario è in ginocchio a causa del Coronavirus: ho trascorso due giorni ad ascoltare le ragioni degli allevatori e ho deciso, quindi, di depositare non solo un’interrogazione urgente, ma anche la richiesta di un tavolo utilizzando la tecnologia, ovvero in video conferenza, per affrontare i problemi patiti dalla zootecnica pugliese. La produzione alla stalla non si può fermare, ma i trasformatori non riescono a piazzare sul mercato i derivati lattiero caseari. In conseguenza del crollo di vendite nel mercato italiano ed estero, si stima un dimezzamento del fatturato dell’intera filiera, e per limitare le perdite si sta cercando di trasformare il latte in formaggi a pasta dura, che possono essere stoccati per un periodo medio-lungo e successivamente piazzati sul mercato. Per favorire il consumo di mozzarelle ed altri derivati caseari Made in Puglia, è necessario che la Regione si attivi per attuare una politica di promozione che si concretizzi anche nella commercializzazione di prodotti solidali, con apposito bollino di riconoscimento. Non solo: il sistema bancario deve impegnarsi ad agevolare le anticipazioni in favore delle aziende, erogando somme a tasso zero a fronte della garanzia del patrimonio in magazzino. Poiché il Decreto Cura Italia prevede misure di sostegno assai limitate, è necessario che il Governo regionale solleciti lo stanziamento di risorse congrue, l’azzeramento di ogni tipo d’imposizione fiscale e contributiva per tutta la durata della crisi, e l’assorbimento di grossi quantitativi di prodotti lattiero caseari Made in Puglia da parte dell’AGEA, da destinare al banco alimentare per gli indigenti. In questo momento così delicato è necessario che anche la Regione faccia la sua parte, individuando proprie risorse finanziarie per supportare il settore in crisi, per garantire sostegno concreto agli attori della filiera lattiero casearia pugliese. Chiedo inoltre che il nostro presidente-assessore all’Agricoltura solleciti il Governo centrale per avere tutti i dati sulle importazioni di latte e relativi destinatari, al fine di vigilare su eventuali atti speculativi. Non si può importare latte a prezzi stracciati, penalizzando i nostri allevatori. Comprendiamo il momento di grande sfida, in cui la priorità assoluta è e resta quella sanitaria, ma non possiamo dimenticare né trascurare le ragioni di tante realtà economiche e occupazionali che stanno patendo danni ingentissimi”.