(di Donato Rossiello, Nico Fano)
Nella vita del cittadino italiano medio giunge sempre il momento in cui ci si ritrova dinanzi ad un bivio esistenziale ed economico: impiegare una somma di denaro per esprimere una preferenza attraverso il televoto del Festival di Sanremo oppure investire nel mercato finanziario?
Se foste orientati sulla seconda opzione, in questo e nei prossimi articoli cercheremo di fornirvi alcune semplici linee guida per farlo in maniera oculata e sicura.
Primo ed implicito elemento da tenere sempre in considerazione è il “lungo periodo”. Indirizzare il proprio capitale per almeno dieci anni è la condizione essenziale per rendere un investimento proficuo. Data questa doverosa premessa, cerchiamo di addentrarci un po’ nell’argomento!
Come primo suggerimento non potremmo non volgere il nostro sguardo al MSCI World (acronimo per Morgan Stanley Capital International), ovvero l’indice del mercato azionario che rappresenta l’andamento dell’economia e del progresso mondiale – due fattori inarrestabili; esso rappresenta un punto di riferimento dal 1969 e risulta attualmente composto da ben 1644 titoli azionari di quelle società presenti nei paesi sviluppati (23 nazioni).
Allo stato attuale appare subito evidente quanto le azioni più quotate siano quelle relative alla Information Technology (18.05%) e che il peso degli Stati Uniti resti predominante, detenendo il 63.81% del totale dei titoli mondiali per capitale, con il Giappone secondo a 8.1%.
È un indice in continua evoluzione, riflettendo i cambiamenti dei mercati (aggiornandosi ogni febbraio, maggio, agosto e novembre) e potremmo considerarlo una condizione di partenza essenziale per destinare in modo intelligente i propri quattrini.
Ipotizziamo che il mercato azionario sia il più celebre concorso canoro della penisola. Fiori variopinti, più o meno suadenti melodie, orchestra ben accordata e cori ben rodati. Sono pronte le tastiere. Iniziano le prime note dell’intro e Morgan (Stanley, eh!) è pronto a cantarne quattro con una serie di fogli ricolmi di grafici ed analisi. Bugo, il nostro investitore disattento, decide di infischiarsi di quanto gli viene detto e lascia il palco tra lo stupore generale. Beh, alla fine quello che resta tra gli spalti e nel pubblico di casa sono solo le prime leggendarie strofe: «Le cattive azioni e la disinformazione. La tua brutta quotazione di ieri sera. La tua spavalderia e poca scaltrezza. Fai ciò che vuoi senza guardare l’indice MSCI. Ringrazia il cielo sei su questo mercato, rispetta chi ti ha portato questo rendimento. Questo sono io».