Maglia nera alla Puglia con il 31,4% dei bambini che risulta obeso, anche a causa di abitudini alimentari sbagliate con un insufficiente consumo di frutta e verdura. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia nel commentare il Rapporto realizzato da Unicef, Organizzazione Mondiale della Sanita’ e Lancet, sulla base dei dati Istat.
“Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 90mila bambini e 270 scuole. Il nostro obiettivo è ‘culturale’ e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti”, dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
Solo il 5,9% dei pugliesi consuma 5 porzioni quotidiane di frutta e verdura – insiste Coldiretti Puglia – abitudini sbagliate che alimentano la carica di bambini e adulti in sovrappeso (33.1%) e di obesi (12.1%), dati peggiori del valore nazionale, e generano almeno un fattore di rischio cardiovascolare per il 98,8% dei pugliesi.
L’effetto nefasto di una cattiva alimentazione non è solo l’obesità – aggiunge Coldiretti Puglia – perché secondo l’American Institute for Cancer Research le cattive abitudini alimentari sono responsabili di circa tre tumori su dieci.
“La ricerca sta dimostrando che stare in una zona di equilibrio attraverso la sana e corretta alimentazione ci da anche la possibilità di ammalarci di meno e soprattutto di curarci meglio. Secondo i dati AIRC in Puglia è stato superato il 58% delle cure per tutti i tumori a 5 anni, un dato incredibile se si considera che negli anni ‘90 la percentuale si attestava sul 30/35%, anche grazie ad un regime sano nell’alimentazione. In Puglia, secondo i dati riferiti dal professor Antonio Moschetta, Ordinario di Medicina Interna dell’Università di Bari e Ricercatore dell’AIRC, grazie alla dieta mediterranea e al cibo a KM0 l’incidenza dei tumori allo stomaco è inferiore del 27% rispetto alle regioni del Nord Italia, del 30% in meno di tumori al pancreas e del 50% in meno di cancro al fegato e le abitudini di consumo vanno impostate correttamente sin dall’età scolare”, dice il presidente Muraglia.
“L’attenzione a come si alimentano i ragazzi al di fuori delle mura domestiche – insiste il direttore regionale di Coldiretti, Pietro Piccioni – è un preciso dovere di tutti, a partire dagli enti locali – Comuni, Province e Regioni – delle istituzioni scolastiche che dovrebbero preferire i prodotti tipici e tradizionali non solo per i pranzi somministrati agli alunni, ma anche per i brevi momenti di ristoro, dei pediatri che dovrebbero consigliare, sin dai primi anni di vita dei bambini una corretta alimentazione, magari indirizzando le mamme verso cibi che siano costruiti il meno possibile ‘in laboratorio’, piuttosto in casa”.
Numerosi i progetti che vedono coinvolti Coldiretti, il Servizio Consumatori della Regione Puglia e l’Istituto Pugliese per il consumo, utili a formare e informare i consumatori sulle proprietà benefiche dei prodotti agroalimentari a KM0 che tutelano la salute e anche l’ambiente.