In consiglio comunale tornano le interrogazioni e interpellanze. Un tempo lunghe e interminabili, tanto da essere quasi un incubo per i giornalisti in sala consiliare (sia consentita dell’ironia), con la rarefazione dell’opposizione, degli ultimi mesi, sia la frequenza che la durata, durante le sedute dell’assise comunale, si sono ridotte. L’ultima volta che furono inserite tra i punti all’ordine del giorno fu il 27 novembre e, prima ancora, a luglio.
Nella seduta di lunedì, dei tanti punti all’ordine del giorno, le interrogazioni e le interpellanze sono state l’ultimo, cosa che, già dall’inizio, in mattinata, suscita perplessità nei consiglieri di minoranza, a partire da Francesco Scauro (Bitonto Riformista), che, sottolineando la prassi, ormai consolidata, di non partecipare all’approvazione dei debiti fuori bilancio, lamenta che non avrebbe potuto seguire il tanto atteso punto. Di qui, dunque, la proposta di anticipare o rimandare e porlo come primo punto al prossimo consiglio.
Una proposta appoggiata anche da Carmela Rossiello (Forza Italia) che, tuttavia, non trova l’approvazione della maggioranza dei consiglieri. Si procede come prestabilito e, a rimanere fino al pomeriggio, quando finalmente si discute l’atteso punto, è solamente la consigliera forzista.
«L’assise ha scelto di trattare le interrogazioni e le interpellanze sempre in coda. Vorrà dire che attiveremo altri modi di farci sentire» è la chiosa di Scauro a seguito della votazione contraria.
Tanti gli argomenti affrontati da Rossiello, dai comitati di quartiere ai centri comunali di raccolta, dal cimitero all’adeguamento dello stadio cittadino, biasimando i componenti della giunta e accusandoli di rispondere solamente con annunci sui social alle obiezioni mosse verso di loro.
Concentriamoci, in questa sede, solamente su una delle interrogazioni di Carmela Rossiello, quella sullo stato dei comitati di quartiere. Riprendendo alcune precedenti affermazioni dell’assessore Rocco Mangini, sulla decisione di non procedere immediatamente al rinnovo dei presidenti dei comitati, così da rivedere lo strumento, Rossiello accusa la giunta Abbaticchio di fallimento: «Questo fa venir meno quel discorso di partecipazione che tanto avete decantato durante la campagna elettorale. È un fallimento».
Accusa a cui è lo stesso Mangini a replicare, chiarendo quanto detto in precedenza: «Non sospendiamo per sempre i comitati e li riteniamo ancora uno strumento valido. Abbiamo solo pensato di non ostinarci a procedere con il rinnovo dei presidenti e fermarci un attimo per poter migliorare e riavviare lo strumento. Ho temporaneamente bloccato solo lo strumento, non il processo in corso, altrimenti non avrei avviato gli Stati generali della partecipazione».