Sabato mattina l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2020. Alla presenza delle autorità civili e militari il presidente della Corte d’Appello di Bari, Franco Cassano, ha passato in rassegna i fatti più gravi dell’anno.
Sono stati passati in rassegna i reati commessi durante l’anno appena trascorso.
quelli contro la pubblica amministrazione si mantengono stabili, come anche quelli di corruzione e peculato. Quasi dimezzati i procedimenti per omicidio volontario, diminuiti da 85 a 45 (dei quali 10 quelli che vedono per vittima una donna).
Notevole la diminuzione dei reati per omicidio stradale (da 120 a 94) e quelli di omicidio colposo sul luogo di lavoro (da 46 a 37). In decremento anche le rapine (da 1729 a 1301), i furti – salvo quelli in abitazione, sostanzialmente stabili – le usure, le bancherotte fraudolente (da 170 a 157) e le denunce per reati in materia di terrorismo (da 20 a 8).
Incremento, invece, per le denunce in merito alla riduzione in schiavitù (da 15 a 26), pedofila e pedopornografia (da 64 a 86), stalking (da 1191 a 1223), estorsioni e reati tributari (da 609 a 711), con un deciso aumento dei procedimenti iscritti per reati di associazione di stampo mafioso (da 40 a 74) “che hanno raggiunto livelli inediti“.
Un dato interessante è il numero dei reati commessi da cittadini stranieri, che – anche quest’anno – risulta in evidente decremento: si passa dalle 5234 denunce del 2018 alle 3689 del 2019.