“Zia Anna non aveva figli, ma oggi siamo certi che questi ragazzi sono diventati anche suoi, che li sta abbracciando uno per uno”. È il messaggio sussurrato fra le lacrime che ci hanno lasciato i nipoti della signora Anna Rosa Tarantino che due anni fa, il 30 dicembre 2017, fu barbaramente uccisa a Bitonto perché si trovò, per caso, a passare durante uno scontro armato tra gruppi criminali. Questa mattina le scuole di ogni ordine e grado hanno percorso le strade del borgo antico, li dove avvenne la tragedia.
Hanno portato con loro striscioni e frasi tratte dalle parole delle vittime di mafia italiane e, il proprio il 30 dicembre, alcune di queste saranno illuminate su via Robustina.
“Sarà la strada degli eroi” che ci inviterà a pensare, in ogni momento, a quel che è accaduto due anni fa.
Il sindaco è stato felice di aver visto così tanti studenti sfilare per le vie del borgo’: “Nel 2012 quando arrivai c’era una certa parte politica che aveva paura a pronunciare la parola ‘Mafia’. Ma questa esiste e sempre più prepotente si fa strada se sono complici silenzio e omertà. Per questo invitiamo i ragazzi, sin dalla loro più tenera età a comprendere – con l’ausilio delle istituzioni scolastiche – quel che accade. Per far sì che diventino cittadini migliori”.
Un esperimento ben riuscito a giudicare dalle attività svolte a scuola dalle insegnanti: “Mi hanno chiesto se l’uomo può essere cattivo – dice una docente -. Il fatto che i bambini si pongano certe domande, è già un successo. Noi saremo al loro fianco sempre”.
E anche Anna Rosa, che ieri, siamo certi, li avrà stretti fra le sue braccia uno per uno.