Quasi un milione e mezzo di euro per il servizio di refezione scolastica, trasporto scolastico, per gli istituti paritari, e per gli interventi vari.
È il contributo che da Palazzo Gentile chiederanno alla Regione Puglia per il Piano di diritto allo studio per l’anno 2020. E che questa mattina – salvo ulteriori rinvii – avrà il disco verde del Consiglio comunale.
Il provvedimento, che ricalca a grandi linee quello degli anni scorsi, ma anche perché è un qualcosa più di natura tecnica che politica – fa il disegno dello stato dell’arte della situazione scolastica nella città dell’olio e del sollievo.
La somma più importante, quasi 600mila euro, sarà chiesta per la pappa agli alunni che, secondo i calcoli fatti dagli uffici comunali, sono 1.332, di cui ben 1.000 soltanto nella scuola dell’infanzia, la vecchia scuola materna per intenderci. Questo perché sono notorie da tempo le difficoltà, anche per poter piazzare i refettori, in quelle che un tempo si chiamavano scuole elementari.
Sempre presente – quest’anno è poco più di 34mila euro – il contributo per le cinque scuole paritarie e i suoi quasi 240 iscritti.
Poco più di 230mila euro è quanto chiesto, invece, per trasportare gli studenti – sono un totale di 227 – da casa a scuola e viceversa, con i quattro scuolabus comunali utilizzati per il servizio a cui vanno aggiunti i cinque del gestore privato.
E, alla voce scuolabus, vanno aggiunti anche – anche se il capitolo in questione è quello degli interventi complementari – i 95mila euro per acquistare il nuovo mezzo di trasporto Euro 3 annunciato in pompa magna nei mesi scorsi e presentato qualche giorno fa.
Un assegno di 100mila euro servirà per i cosiddetti interventi vari, alla cui voce rientrano i sussidi scolastici e le attrezzature per i disabili (importo 20mila euro), e per la fornitura gratuita e semigratuita dei libri di testo per gli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado.
Ne sarebbero necessari, infine, quasi 400mila per portare avanti le spese di gestione dei servizi educativi per l’infanzia. In modo particolare, però, la somma servirebbe per potenziare e stabilizzare le sezioni primavera aggregate nelle scuole dell’infanzia statali o paritarie.