Stesse mansioni, medesimi scatti di anzianità, livelli, profili orari, uguali condizioni economiche e normative raggiunti al momento del passaggio, conferma dell’articolo 18, e nessun periodo di prova.
Dopo una trattativa durata mesi, con non pochi momenti di rottura tra azienda entrante e sindacati, la chiamata in causa del ministero del Lavoro, di INPS stesso e lo sciopero degli operatori telefonici per l’intera giornata del 25 ottobre, si è messo, finalmente, nero su bianco sul passaggio di una delle commesse più importanti d’Italia a Comdata-Network, che sarà operativo dal 2 dicembre.
La parola fine – almeno per i subordinati, quindi i dipendenti delle aziende uscenti – è stata posta ieri l’altro, in un ennesimo confronto tra le organizzazioni sindacali (SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, UGL Telecomunicazioni) e la Rete temporanea d’impresa entrante, svoltosi nella sede di Confindustria, che ha messo dei punti fermi sulle condizioni di assunzione.
Oltre a quello già suddetto, “vi è un impegno – si legge nella nota diffusa dai sindacati – alla costituzione di un tavolo permanente con l’obiettivo di discutere migliori condizioni di conciliazione vita-lavoro per le sedi di Roma, Napoli e Bari, considerate svantaggiate in quanto particolarmente distanti da quelle dove attualmente viene svolta la commessa”.
Tra loro, dunque, anche i non pochi lavoratori della sede “Transcom” di Modugno, che tra meno di due settimane dovranno recarsi a Molfetta – a “Network-Contacts” – per poter garantire, con la stessa professionalità che hanno da anni, assistenza su tutto il vasto mondo dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. E che hanno espresso, fino a pochi giorni fa, non poche perplessità per la distanza proprio tra il Comune alle porte di Bari e quello molfettese.
Se per i subordinati delle aziende uscenti il cerchio si è chiuso, restano ancora da definire le condizioni e le regole del passaggio dei somministrati, ossia tutto quell’esercito di lavoratori che lavora da mesi sulla commessa ma tramite Agenzie interinali. Nell’accordo firmato lunedì, però, la Rti entrante ha fatto un notevole e importante passo in avanti su questi operatori che rappresentano un altro zoccolo duro del perimetro occupazionale, soprattutto a Modugno, con circa 300 persone impiegate, e non pochi sono i bitontini. Si legge, infatti, che “la Comdata-Network, al fine di garantire la continuità occupazionale nei territori interessati dal cambio di appalto, pur nella considerazione dei limiti degli obblighi della clausola sociale, si rende disponibile, in via di favore, a riassorbire in qualità di utilizzatore il personale impiegato con contratto di somministrazione”. Significa, allora, come è giusto che sia, che ci sarà spazio anche per loro, seppur sempre restando sotto (un’altra) Agenzia del lavoro.
Il come, però, è ancora tutto da definire. Proprio per questo, allora, sempre nella giornata di ieri, le organizzazioni sindacali hanno iniziato a discutere di questo proprio con le Agenzie, aggiornandosi però a lunedì 26 novembre per trovare la quadra finale.
Che, invece, è arrivata anche per lo staff leasing, ossia i lavoratori a tempo indeterminato con le interinali, che saranno assorbiti “con le medesime condizioni contrattuali, eventualmente con cambio di Agenzia”.