C’era una volta, a Mariotto, un monumento ai caduti della Seconda Guerra Mondiale. Era su piazza Roma, principale luogo di aggregazione della frazione bitontina, anonimo quasi nascosto, sebbene alla luce del sole, in una di quelle aiuole che si affacciano sulla Sp89, che nel centro abitato mariottano diventa via Tommaso Traetta.
Fu installato nel 2011, quando alla guida della città c’era l’amministrazione di Raffaele Valla, ma l’idea venne ad un reduce, Isidoro Allegretti, poi scomparso, che chiedeva che anche Mariotto avesse un luogo per commemorare chi, dalla guerra, non è più tornato. Palombaio, infatti, il suo monumento, ce l’ha, in Piazza Milite Ignoto, così come Bitonto, che ha il suo monumento ai caduti di tutte le guerre, oltre al mausoleo nel cimitero.
Allegretti scrisse diverse lettere al sindaco Valla e agli assessori della sua giunta, tra cui Damiano Somma, allora assessore alle Politiche Sociali, e punto di riferimento per gli abitanti della frazione, essendo, anche lui, lì residente.
La giunta Valla si mostrò d’accordo e decise di far erigere un monumento ai caduti mariottani. E così fu installata, nell’estate del 2011 quella lapide in marmo, che riportava la scritta: «In ricordo dei caduti della II Guerra Mondiale, il Comune pose. 1-8-2011».
Se alcuni giudicarono positivamente un cippo commemorativo che onorasse i soldai morti in guerra, altri fecero notare come quella lapide, piccola e anonima, facile da non notare, non fosse sufficiente al suo scopo.
La sua storia è finita domenica 20 ottobre, quando, alle prime ore del mattino, un’auto proveniente da Palombaio, è uscita fuori strada divellendo la piccola barriera in ferro che circonda l’aiuola, e mandando in frantumi la lastra di marmo commemorativa. Nessun danno, fortunatamente, ai ragazzi a bordo dell’auto. Solo tanta paura e un monumento distrutto che nessuno può sapere, al momento, se verrà mai ripristinato, anche se c’è chi spera che si approfitti per realizzare un vero monumento che renda davvero onore ai caduti.