Il risultato più importante, per i dipendenti di Transcom e per tutti coloro che lavorano sulla commessa INPS ieri in sciopero, è arrivato a metà pomeriggio. Il ministero del Lavoro, al quale i sindacati si erano rivolti già qualche giorno prima, ha convocato le parti in causa, martedì alle 12. Da Roma hanno invitato le organizzazioni sindacali, la Rete temporanea d’impresa entrante (Comdata-Network), l’azienda uscente (Transcom).
L’incontro serve a esaminare la situazione relativa alle modalità di cambio d’appalto per il servizio di Contact Center della più importante commessa pubblica d’Italia e, soprattutto, cercare di sbloccare una situazione ferma, difficile da analizzare e che, se non risolta, potrebbe creare un incredibile e pericoloso precedente.
Martedì, dunque, si saprà se a vincere sarà la posizione della RTI entrante, che fin dall’inizio ha fatto capire che non c’è posto per tutti nel passaggio di consegna della Business Unit, o quella dei sindacati (e del buon senso), che spingono affinché nel cambio di consegne – lo switch on avverrà da lunedì 2 dicembre – nessuno resti indietro, soprattutto se si hanno sei mesi di anzianità continuativa sulla commessa, così come dice anche la clausola sociale. E così come, un mese fa, anche il presidente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, Pasquale Tridico, aveva auspicato e quasi obbligato, salvo poi sparire e non battere più alcun colpo, come se la faccenda non gli interessasse in prima persona.
Sullo sciopero di ieri, frattanto, è intervenuto anche Francesco Boccia, ministro degli Affari regionali. “Non è accettabile che una gara Inps si trasformi in un grave peggioramento delle condizioni economiche e sociali dei lavoratori. Così come potrebbe accadere ai lavoratori Transcom se assorbiti dalla COMDATA. Nelle diverse sedi di Roma, Milano, Napoli, Bari, Lecce, L’Aquila, Terni, Arzano, Rende, Aprilia e Paternò, sono centinaia i lavoratori che rimarrebbero fuori. È grave che questo accada anche dentro il perimetro statale e sono sicuro che il presidente Tridico, che nella vicenda non ha alcuna responsabilità, accenderà un faro su quanto sta accadendo”.