“Finalmente giustizia sarà fatta. Ringrazio di vero cuore per tutto l’aiuto ed il sostegno datomi i Carabinieri di Santo Spirito che hanno fatto un lavoro eccellente. Ringrazio tutti gli amici di Facebook per il sostegno morale e l’aiuto nel diffondere l’accaduto. Grazie mille a tutti voi”.
Papà Gennaro commenta così l’arresto dei cinque responsabili dell’aggressione al figlio Gaetano, avvenuta quattro mesi fa sul litorale di Palese.
La notizia non ha lasciato indifferenti anche i sindaci di Bitonto e Bari, che proprio quest’estate manifestarono la propria indignazione con un sit in.
“È stata arrestata la baby gang che aggredì il nostro giovane concittadino a Palese.
Sia io che il sindaco di Bari siamo felici che la giustizia abbia fatto velocemente il suo corso, a seguito di quel sit in di giugno – ha dichiarato Michele Abbaticchio -.
Grazie da parte di chi è contro ogni forma di razzismo.
Tutti si sentano padroni delle nostre strade metropolitane e responsabili dell’altrui quieto vivere sulle stesse. Si ritorni al concetto di comunità”.
“L’arresto dei 5 ragazzi accusati di aver aggredito un ragazzino di 15 anni la scorsa estate nella nostra città è una notizia che sicuramente rende giustizia alla vittima e alla sua famiglia per la paura e il dolore che hanno dovuto affrontare in quella circostanza, ma è allo stesso tempo una notizia che non può farci gioire – è il commento invece di Antonio Decaro -. Gli inquirenti hanno fatto il loro lavoro e adesso la giustizia farà il suo corso, ma la nostra comunità subisce, ancora una volta, una sconfitta. Perché non ci sono altre parole per descrivere il sentimento che si prova nel sapere che cinque ragazzi, una sera d’estate, decidono di aggredire e picchiare ferocemente senza motivo un ragazzino che stava semplicemente camminando sulla spiaggia di Palese. Ciascuno è responsabile delle azioni che commette, questo deve essere chiaro, ma il fatto che gli aggressori siano anch’essi molto giovani chiama direttamente in causa il mondo degli adulti e la nostra intera comunità che dovrebbe assumersi il ruolo di comunità educante, a partire dall’esempio, nei confronti dei più piccoli, e invece spesso trova più facile giustificare o derubricare a ragazzate comportamenti inaccettabili e violenti le cui conseguenze possono rivelarsi gravissime. Da sindaco, da padre, da cittadino sento la responsabilità di lanciare un appello a tutte le famiglie, a tutti gli adulti affinché accompagnino i propri figli in un percorso di crescita che deve riguardare la costruzione di una coscienza civile e morale e la comprensione dei valori a fondamento della convivenza, in primo luogo il rispetto per l’altro, il rispetto delle regole e la capacità di provare empatia”.