Diciamocela tutta.
Lo stato di incuria e abbandono, in cui versa ormai tristemente e inesorabilmente il cantiere del ponte sulla sp 231 in direzione Terlizzi, fa male. Soprattutto perché è l’esempio più obbrobrioso di quella che rischia di essere la specialità dello Stivale italico: il palleggio sterile delle responsabilità politiche condito con le pastoie burocratiche che inghiottiscono l’opera pubblica in questione.
Indipendentemente dai tempi tecnici – la vicenda nel dettaglio l’abbiamo raccontata tante volte, figurarsi, perciò lo annunciamo da subito che non accetteremo i piagnistei di chi detiene potere e ruoli decisivi -, i cittadini vorrebbero solo che venisse portata a compimento una struttura così cruciale per la viabilità bitontina e non solo, a loro non interessano le beghe da cortile di chi dribbla il proprio dovere.
Perché, poi, per soprammercato giunge inevitabile la barbarie bestiale di chi rende quello spazio una discarica a cielo aperto, con rifiuti di ogni sorta, misti ai brandelli di recinzione arancione del cantiere, a violare strade e campagne come se nulla fosse.
Sì, è proprio vero, trattasi di una pagina orrenda della nostra storia, ma si fa finta di non vedere…