Bitonto, nelle giornate del 5 e 6 ottobre, ha ospitato il 5° raduno nazionale delle “Città del Sollievo”, iniziativa volta alla sensibilizzazione e solidarietà per alleviare le sofferenze di malati, anziani, disabili gravi e delle loro famiglie.
Con il patrocinio del Comune di Bitonto e dell’assessorato al Welfare, in collaborazione con la Regione Puglia, è stato possibile attuare degli incontri di riflessione sul sollievo, volti alla riscoperta della città e delle sue strutture socio-assistenziali accogliendo il progetto promosso dalla Fondazione Gigi Ghirotti di Roma in collaborazione con l’Associazione nazionale dei comuni italiani.
«La rete delle città del sollievo si propone di superare la deriva dell’indifferenza, la cultura dello scarto –ha sottolineato Vincenzo Morgante, presidente della Fondazione Ghirotti-, volendo essere testimonianza civile, seria, responsabile, attiva che fa bene e svolge in maniera sussidiaria la sua parte nel solco del nostro mentore».
«L’importante, diceva Ghirotti, sia durante la vita che dinanzi alla morte è non sentirsi abbandonati, è mettere al centro la persona salvaguardando la sua dignità. Auspico che da queste giornate di riflessione maturino progettualità condivise che possano essere messe a fattor comune della rete delle città del sollievo».
I rappresentanti delle trenta città del sollievo sono stati accolti nella meravigliosa cornice del Teatro Traetta dal coro lirico giovanile di Bitonto guidato da Anna Lacassia e dal Sindaco Michele Abbaticchio.
Il primo cittadino ha rimarcato l’importanza dell’incontro finalizzato «alla valorizzazione dell’umanità e alla lotta alla marginalità, di cui ne va esaltata invece la forza. Il sistema sanitario pubblico non sarà mai sufficiente per lenire il dolore della gente se mancano il mondo del volontariato e la capacità di investire nelle specializzazioni della sofferenza che assume tante sfaccettature, come quelle per l’autismo».
Bitonto è inserita in una realtà pugliese ricca di centri di eccellenza volti alla cura e al sollievo tra le quali «si deve far rete. La sanità in Puglia è una delle migliori in Italia, dopo quella del Piemonte –ha dichiarato Giammarco Surico, coordinatore regionale della rete oncologica pugliese–. Sappiamo che il 60% dei pazienti oncologici guarisce, il 40% no grazie alle nuove terapie».
«Dobbiamo sempre più investire nella prevenzione, nello screening per la mammella soprattutto. Si prevedono per il 2032 circa 17 milioni di pazienti cronici over 65 ed è per loro che dobbiamo continuare sulla linea del progresso coinvolgendo realtà eccellenti come quella di Bitonto».
Nella prima giornata del raduno nazionale sono state presentate le realtà socio-assistenziali presenti sul territorio e che hanno sposato la cultura del sollievo, quali la Fondazione Villa Giovanni XXIII guidata dal presidente Nicola Castro e la Fondazione Opera Santi Medici dal presidente don Vito Piccinonna.
A tal proposito, ha lanciato un messaggio di speranza: «Vogliamo contribuire insieme ai tanti attori del sociale a globalizzare la solidarietà, il bene, la reciprocità, a diventare sempre di più giorno dopo giorno quel villaggio della carità, sull’esempio degli anargiri Cosma e Damiano, in cui ognuno, anche il più svantaggiato, possa sentirsi protagonista a pieno titolo perché l’amore vince tutto anche la malattia e la sofferenza. Trionfa sempre l’essenza della vita in tutta la sua prepotente bellezza».
Non è mancato il focus sul terzo settore da parte della dott.ssa Grazia Capaldi e del dott. Andrea Foti, rispettivamente responsabili delle politiche sociali di Bitonto e Palo del Colle, marcando l’importanza della lotta quotidiana alla povertà e avente l’obiettivo dell’inclusione.
È necessario continuare sulla linea del progresso, come hanno anche sostenuto il dott. Vito Montanaro, direttore del Dipartimento Promozione Salute e Benessere della Puglia, e Davide Giove, portavoce del Forum Terzo Settore per cui «bisogna affrontare anche l’emergenza formativa del cittadino, che deve saper esercitare i suoi diritti».
Altra speranza è che torni al centro dell’agenda politica la legge 38/2010 promossa da Livia Turco, ex Ministro della Salute e coordinatrice dell’osservatorio per il monitoraggio delle cure palliative e terapia del dolore di Roma.