«L’Italia è il settimo paese industrializzato al mondo» dice un tizio leggendo un giornale.
«Guarda un po’ Bitonto a che posto sta» risponde il suo amico.
È la scena ritratta dal celebre fumettista Andrea Pazienza, in arte Paz, quando, in una delle sue raccolte, dedico una battuta proprio alla nostra città. Una battuta che anni dopo fu ripresa da Smemoranda, la storica agenda-libro che, in tanti abbiamo usato durante gli anni scolastici, per segnarci compiti, appuntamenti e tanto altro.
Nato a San Benedetto del Tronto, ma di origini di San Severo, nel Gargano, Paz visse il suo periodo creativo tra gli anni ’70 e gli ’80. Anni particolari per l’Italia e non solo. Anni in cui nelle piazze italiane si organizzavano cortei, manifestazioni, specialmente a Bologna, dove lui conseguì i suoi studi, senza terminarli, al Dams. Anni anche di scontri tra gruppi politici. Scontri che, nei casi più estremi portarono al terrorismo, quando, smorzata l’ondata di proteste studentesche, rimasero solamente le frange più estreme. Visse gli anni della contestazione e la sua mano immaginifica, ironica e crudele ne trasse ispirazione, creando fumetti e illustrando di tutto e lasciando traccia indelebile nell’arte.
Pur essendo nato in Abruzzo, il suo legame indissolubile con la terra paterna, il Gargano, fu sempre molto forte. Il fumettista vi dedicò dei versi che, qualche anno fa sono stati trasformati in canzone, con “Strano paese”, realizzata dal compositore e autore della produzione di Daunia Orchestra, Umberto Sangiovanni, e, qualche anno fa, cantata da Emilio Solfrizzi, Bianca Guaccero, Paolo Sassanelli, Neri Marcorè, Dino Abrescia e tanti altri, per raccogliere fondi a sostegno delle zone colpite dall’alluvione del 2014: culla di mille contraddizioni, promontorio scosceso verso il mare lucente insieme a deturpante cemento aggrappolato ovunque. Versi in cui, già a metà degli anni Settanta, denunciava la devastazione del cemento che il Gargano ha dovuto subire, il clientelismo e la speculazione.
All’artista, scomparso nell’88 a causa di una fatale overdose di droga, alla sua arte, ai suoi personaggi, sono stati dedicati tantissimi omaggi, nel cinema, nella musica, nella toponomastica stradale di numerose città. Nel 2016, la città di San Severo gli dedicò anche la rassegna “Buon compleanno Paz”, organizzata anche dal MAT, il Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo, da anni attivo nella promozione del fumetto e dell’illustrazione, che all’artista dedicò anche il centro di documentazione “SPLASH! Archivio Andrea Pazienza”, inaugurato nel 2015. Vi partecipò anche il bitontino Domenico Sicolo.