Si è inaugurata, ieri, la III edizione del “Diritto in piazza”, il festival organizzato dal Centro Studi Sapere Aude in programma a Bitonto sino al 29 settembre.
La prima giornata si è svolta nella meravigliosa cornice del Teatro Traetta ed è iniziata con l’intervento di Michele Coletti, presidente associazione Centro Studi Sapere Aude.
«Perché abbiamo scelto come tema la salute? Perché in esso si coniugano in maniera ideale i temi delle altre edizioni: famiglia e lavoro. Si parte dall’attualità e si termina con l’emotività, soprattutto nell’affrontare i problemi connessi a queste tematiche».
Ed ha aggiunto, «Non potevamo non declinare la salute in tutte le sue sfaccettature: il diritto va portato direttamente all’attenzione della gente, perché la nostra realtà è molto distante dai principi costituzionali che dovrebbero regolare la nostra quotidianità. I cittadini in questo modo non solo vengano informati, ma diventano cittadinanza attiva affinché qualche apparato dormiente dello Stato, presti attenzione alle nostre esigenze»
Di seguito, ha preso parola Ines Pierucci, assessore alla Cultura del Comune di Bari.
«Avvicinare una materia così ostica ai cittadini è davvero lodevole. Se fatta da professionisti così impegnati, lo è ancora di più».
Presente alla prima giornata del festival anche Stefano Bronzini, neo rettore Università di Bari.
«Era un dovere essere qui perché quello che si chiama Università, spesso si confonde con la sola formazione, ma è soprattutto ricerca. Chi studia e fa ricerca lavora per il benessere della collettività e l’Università di Bari brinda a questo festival e alla vostra “salute” ».
Sul palco del Traetta è intervenuta, poi, Marina Salierno, assessore alla Pubblica Istruzione Comune di Bitonto.
«È un’iniziativa lodevole, perché questi confronti, specie con materie ostiche come queste, creano terreno fertile per un domani migliore».
A seguire, Domenico Damascelli, consigliere Regione Puglia.
«Siamo alla terza edizione e ormai quello con “Il Diritto in piazza” è diventato un appuntamento immancabile. La salute è il bene più prezioso, l’impalcatura della nostra vita, tutelata dalla stessa Costituzione. Nell’atto pratico, però, vediamo che ogni giorno dobbiamo combattere, con il coltello tra i denti, perché all’applicazione dei servizi sanitari sul territorio, corrisponde una forte precarizzazione degli stessi».
Ed ha concluso, «Bisogna colpire il cancro dello spreco sanitario, per fornire maggiori servizi ai cittadini. Lo dobbiamo ai 13mila cittadini italiani che rinunciano a curarsi perché non possono sostenere le spese per poterlo fare».
Nella parte finale dell’incontro, Antonio Nunziante, vicepresidente Regione Puglia.
«Non sono un politico, sono un uomo delle istituzioni e ho avuto la fortuna di girare tutta l’Italia. Noi abbiamo delle eccellenze incredibili, se avessimo un po’ di autostima in più potremmo fare cose eccezionali. Nel mondo della sanità non si arriverà mai a un massimo di qualità, c’è sempre da migliorare. Con tutti i limiti, posso però dire che la Puglia è davvero una regione virtuosa. Spesso ci piace parlare male a prescindere della nostra Regione. Ma non è così, funziona in maniera egregia e dobbiamo imparare a valorizzare maggiormente quel che abbiamo»