A pochi giorni dalla lieta notizia di nuovi ammortizzatori sociali destinati agli operai dell’ex Om Carrelli, contenuti all’interno del decreto “per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”, il cosiddetto decreto “salva Ilva”, una doccia fredda si abbatte per i lavoratori dell’impianto di Modugno. La misura, che avrebbe garantito un ulteriore anno di redditi, in attesa dell’avvio delle attività della Selectika, è scomparsa dal testo dell’articolo 12 del decreto firmato da Mattarella. Nel testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 settembre alcun accenno sugli ex Om o sulle misure di sostegno di cui si parlava ad agosto. Una doccia fredda che tronca ogni entusiasmo portato dalle notizie precedenti.
«La Regione Puglia mi ha tempestivamente avvertito e stiamo valutando con Palazzo Chigi cosa possa essere successo» è stato il commento, rilasciato all’Ansa, del ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia (Pd), a cui si sono rivolti i sindacati, come ci riferisce Riccardo Falcetta, segretario generale della Uilm di Bari, che aveva salutato con soddisfazione la firma di una misura che avrebbe portato ossigeno a quegli operai: «Mercoledì avremo un incontro in regione per capire quel che è successo e come muoverci, perché tutto ciò non può passare in secondo piano. Aver cancellato quella misura, all’insaputa del capo dello Stato è veramente un atto di bassa lega, una vigliaccata. È importante ora attendere i riscontri del ministro Boccia».
E, dalle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno, è intervenuto anche Leo Caroli, presidente della task force regionale sul lavoro, che ha da sempre seguito la vicenda dell’ex Om: «Mi viene da pensare che una ignota “manina” abbia fatto il colpo, approfittando della confusione tra crisi di governo e cambio di guardia. È sicuramente uno scandalo che umilia ulteriormente i lavoratori e tutti quelli che si sono impegnati per rendere possibile questa continuazione degli ammortizzatori».