Tanto tuonò che piovve. Inevitabilmente, verrebbe da dire.
Dopo lo tsunami politico successo a Palazzo Gentile tra l’inverno e la primavera scorsi, le parole, le interviste, i retroscena, e anche le (inevitabili) aperture del sindaco Michele Abbaticchio (“L’ingresso del Partito democratico in maggioranza e la scomparsa di alcuni movimenti politici, ovviamente richiedono una verifica. Anche perché deve rappresentare politicamente la coalizione, e se ci sono delle forze politiche che non hanno avuto rappresentatività in modo leale, è giusto che vengano coinvolte”, ha detto un paio di mesi al nostro mensile), l’arrivo nell’esecutivo cittadino del Pd è, praticamente, realtà.
La Giunta è pronta a un nuovo cambiamento, allora, non il primo di questi due anni e tre mesi di secondo mandato dell’ex dirigente comunale.
È cosa fatta, con un accordo messo nero su bianco nei giorni scorsi e di cui si attende soltanto il decreto di nomina, l’ingresso nella squadra di governo di Marina Salierno, 34 anni, che alle consultazioni 2017 era in coppia con il consigliere uscente Franco Natilla, fermandosi a 194 preferenze, la sesta più suffragata tra le fila dei democratici.
La new entry avrà anche deleghe importanti e “pesanti”, perché le sarà affidato il Patrimonio (finora nelle mani di Domenico Nacci), la Pubblica Istruzione (fino a novembre 2017 dell’ex assessore Vincenzo Gesualdo, e quindi di Angela Saracino), Contenzioso (anche qui vale lo stesso discorso fatto prima), Politiche comunitarie e Sprar. Ma non è tutto, perché Salierno sarà anche vicesindaco, carica che da sei anni apparteneva a Rosa Calò.
Per una donna che entra, ce n’è un’altra che esce. A far posto, infatti, all’esponente del Partito democratico sarà, con tutta probabilità, Angela Saracino, che dopo poco meno di due anni vede concludersi la propria attività assessorile.
Questo (ennesimo) rimpasto era inevitabile, oltre che scontato e prevedibile, vista la mutata geografia politica del Consiglio comunale, dove i numeri di maggioranza (20 consiglieri) e opposizione (5 esponenti) sono notevolmente diversi rispetto a quello che è stato il risultato elettorale, nel giugno di due anni fa.
Resta da capire, adesso, se e quali altri mutamenti arriveranno prossimamente