Ieri, dopo tre mesi dalle elezioni e oltre un mese di tira e molla nella coalizione di maggioranza, è finita molto prematuramente l’esperienza da sindaco di Corato per Pasquale D’Introno. Le dimissioni di quattordici consiglieri della sua coalizione hanno decretato la fine della breve, brevissima legislatura, già compromessa quando, a fine luglio, lo stesso sindaco aveva annunciato la volontà di dimettersi. Il consiglio comunale di Corato, dunque, sarà sciolto e la città attraverserà una fase di commissariamento, fino alle prossime elezioni amministrative, nella prossima primavera.
Corato è uno degli ultimi due comuni, insieme a Molfetta, che non ha ancora detto la sua sulla ricapitalizzazione della Sanb. La scadenza utile per esprimersi, oltre la quale procedere allo scioglimento della società mai partita era stata spostata dall’8 agosto al 30 settembre, proprio per permettere alla città di Corato di risolvere la sua crisi politica e poi deliberare o meno a favore della ricapitalizzazione. Mancano pochi giorni, dunque. Ormai ci siamo. I tempi sono ristrettissimi e la crisi coratina, anziché risolversi, si è aggravata.
Cosa accadrà ora? Considerando che è necessaria l’unanimità di tutti i paesi dell’Aro Bari 2 per procedere con la strada della Sanb, tutto ciò segna l’atto finale del progetto?
«Non è detto» ci riferisce Roberto Toscano, liquidatore della Sanb, colui che è incaricato, se dovesse essere necessario, di staccare la spina: «Potrebbe anche essere una notizia positiva, perché adesso sarà nominato il commissario, che decide direttamente, senza passare per il consiglio comunale, che non c’è più. Tutto ciò potrebbe essere dirimente in un senso o nell’altro. Se dovesse venire un commissario che, responsabilmente, prende atto e prosegue con il percorso già iniziato, si andrebbe avanti. Altrimenti, se verrà nominato uno che non ne vorrà sapere, si bloccherà tutto».
La scadenza rimane invariata al 30 settembre, conferma Toscano. Il 13 settembre, invece, è atteso il consiglio comunale a Molfetta, in cui la coalizione guidata da Tommaso Minervini, da sempre molto scettica, dovrà esprimersi definitivamente sull’argomento.