Undici pugliesi, cinque campane, due lucane. Sarà un girone H decisamente di ferro e particolarmente caldo quello che vedrà impegnato il Bitonto nel prossimo campionato di Serie D.
Dal ritiro di Camerino, dove la squadra ha assistito alla definizione dei campionati, ha analizzato il prossimo girone H mister Roberto Taurino.
«Fondamentalmente era il girone che ci aspettavamo – commenta il tecnico salentino –, dopo quanto successo a Foggia pensavamo ci fossero anche i rossoneri nel girone, è una squadra blasonata che alza ulteriormente il livello del girone e che si va ad aggiungere a Taranto, Cerignola, seppur sia in attesa di sentenza».
«Il girone H l’ho fatto da calciatore e da allenatore, alla fine ogni anno si dimostra come uno dei più duri d’Italia dell’intera categoria – aggiunge Taurino –, ci sono sempre squadre molto competitive che investono, spendono, si attrezzano. Sarà anche quest’anno un girone infernale. Questo lo rende un po’ speciale, gli stimoli sono davvero tanti quando vai a giocare in stadi di prestigio, in grandi piazze, con squadre allestite in un certo modo. Per Bitonto penso sarà una bellissima esperienza andare in stadi che hanno visto per anni il professionismo ad alti livelli».
«Questa deve essere un’annata che ci deve dare soprattutto tanto entusiasmo, a noi, a tutta la piazza e a tutta la comunità bitontina, che ancora una volta deve ringraziare la famiglia Rossiello, che sta permettendo di partecipare ad un girone così complicato con dei presupposti più che buoni, pensiamo di aver allestito una squadra che può fare un buon campionato», continua il tecnico neroverde, che poi parla di obiettivi: «Non vogliamo porci adesso degli obiettivi, l’unico obiettivo adesso è quello di dare il massimo ogni domenica, lottare con le unghie e coi denti su ogni pallone, e domenica dopo domenica vedere quale può essere l’obiettivo in abse ai risultati, a quello che ci costruiamo coi risultati, gli obiettivi si costruiscono giorno per giorno, se noi saremo bravi ad avere un certo atteggiamento e per ottenere certi potremmo costruirci un obiettivo piano piano e perché no a sognare in qualche modo».