“Voi che pensate di ricavare un qualche vantaggio, personale o di qualche lobby che vi assolda: convertitevi a Gesù, il Signore!”.
È l’esortazione scritta ieri da mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, all’indomani dell’incendio che ha lambito le mura del santuario della Madonna della Catena. “Convertitevi, vi dico, convertitevi – il grido del presule -, spegnete le micce con cui, nella stagione del gran caldo, ritornate ad appiccare il fuoco per cui vengono distrutte aziende agricole e di allevamento, quelle poche che sussistono nel nostro territorio, minacciando abitazioni e perfino un santuario molto caro alla religiosità del popolo cassanese”. Rivolgendosi ai colpevoli e attendendo gli esiti dell’inchiesta giudiziaria, mons. Savino ha ricordato loro che “soltanto se ascolterete il richiamo che vi rivolge ancora e sempre l’abbraccio misericordioso di Dio che è Padre di tutti noi, potrete intendere quanto vi dico”. Soffermandosi sulle ricchezze del territorio, il presule ha evidenziato che “il profumo e la preziosità del bergamotto, il giallo luminoso dei nostri limoni tanto succosi e tanti altri frutti, che tradizioni antichissime ci hanno consegnato per la gioia del palato e anche per altri lenimenti della salute, sono la nostra ricchezza: non svendiamola a chi ha come obiettivo unico una selvaggia speculazione edilizia o progetti ancora più nefasti”. Infatti, “la giustizia necessita di uomini e donne che, ricordando e facendo rivivere ogni giorno il valore della terra, così generosa per i prodotti agricoli con cui ricompensa il delicato e faticoso lavoro dei contadini, ritornino ad aver fiducia nella terra calabra”.
Mons. Savino ha espresso la propria riconoscenza “ai vigili del fuoco, alle forze dell’ordine e ai volontari che si sono attivati e che si attivano per difenderci dalle fiamme, spegnere i focolai incendiari e svolgere il proprio compito di tutela del territorio”.