Quello dell’aggiornamento del Piano triennale delle opere pubbliche 2019-2021 era il punto più interessante e importante del Consiglio comunale di ieri mattina. Soprattutto perché, tra le tre novità presenti, vi era il project financing che dovrebbe mettere fine al problema, scoppiato un anno e mezzo fa, delle lampade votive spente al cimitero.
Il progetto di finanza, presentato da un’azienda di Milano che già dà luce al camposanto di Lecce e altri Comuni, è stato licenziato non troppo tempo fa in Giunta e, ieri l’altro, già ne abbiamo presentato ampi stralci (clicca qui per articolo https://bit.ly/32YiRkO).
Nella massima assise cittadina, si è verificato quello che ci si aspettava. Tutti favorevoli a risolvere la situazione (grave) venuta a crearsi e che ci sia un punto di partenza, ma non poche sono state le domande, le perplessità, i dubbi, i punti poco chiari. Dalla maggioranza e dall’opposizione.
Carmela Rossiello (Forza Italia) – e poi anche altri – si è chiesta, per esempio, per quale motivo l’amministrazione comunale abbia preferito un project financing a un bando pubblico motu proprio.
La risposta è semplice, e arriva a due voci. Quella dell’assessore ai Servizi cimiteriali, Marianna Legista, e del sindaco Michele Abbaticchio. Si poteva fare in un mondo ideale, ma il mondo reale dice che gli uffici preposti non avevano e non hanno personale (numericamente) adatto per farlo. Lo si era persino pensato, ma poi da Palazzo Gentile si è desistito.
“Stiamo parlando – primo cittadino dixit – di un appalto pubblico di un’impresa che è vero sta ottenendo investimento, ma che ha molte spese. Abbiamo scelto investimento pubblico per le lampade votive, che prevedeva prima quote ben maggiori di quelle proposte. Partiamo da una proposta di progetto da parte di un privato, che avrà appalto pubblico per abbassare le tariffe”. L’assessore, poi, ha altresì chiarito che il cambio di gestore sarebbe a pagamento per i nuovi utenti, e gratis per chi effettua il contratto entro sei mesi dall’avvio della procedura.
Cosimo Bonasia (Iniziativa democratica) si è chiesto, invece, in quale cassetto sia finito un vecchio progetto per i loculi presentato qualche tempo fa da un’azienda locale, perché non si tenta di integrare con la proposta sposata dall’esecutivo cittadino, e cosa avrebbe fatto l’amministrazione se non si fosse mosso il privato.
C’è una cosa però da chiedersi: perché nessuna azienda del territorio ha avanzato le proprie progettualità per le lampade votive in oltre un anno e mezzo dal problema? Zero interesse o zero coinvolgimento?
Osservazioni critiche sono arrivate anche dalla maggioranza. Giuseppe Fioriello (già titolare ai Servizi cimiteriali, ndr) infatti, non le ha mandate a dire. “Il project financing non è la panacea di tutti i mali perché non va a risolvere i gravi problemi atavici del cimitero bitontino e delle frazioni. Tutto viene fatto con approssimazione e manca la visione organica della questione”. E le parole dell’esponente di Sud al Centro hanno fatto eco anche sui banchi di qualche esponente della minoranza, Michele Daucelli (Iniziativa democratica) e Francesco Scauro (Partito socialista) su tutti. E quindi: carenze igienico-sanitarie, camera mortuaria in pessime condizioni, terra sempre meno, vigilanza non eccellente.
In tema di problemi, anche Giuseppe Maiorano (Italia in Comune) ne ha sollevato uno per nulla di poco conto. Si chiama confraternite. Che nel cimitero, grazie a contratti un po’ datati, hanno la proprietà delle cappelle e non la concessione, ed esiste già una sentenza che dà ragione a una di loro (Monte dei Morti della Misericordia, ndr). Chiaro l’invito, allora, a cercare un confronto con queste realtà.
Il provvedimento – e quindi anche il project financing – ha il disco verde con 17 voti favorevoli (intera maggioranza, Fioriello compreso, che si sarebbe astenuto soltanto se il progetto sulle lampade votive avesse avuto una votazione a sé) e cinque astenuti.
Adesso c’è da pensare ai passaggi successivi. E quindi il bando di gara, il susseguente progetto definitivo, l’aggiudicazione, i lavori veri e propri.