«Voi non avete le sorti dei lavoratori a cuore. Voi avete a cuore solamente le sorti della politica».
Parole pronunciate dal consigliere Giuseppe Santoruvo (Sud al Centro), contro l’opposizione, nel consiglio comunale del 12 luglio, prima che l’assise si pronunciasse per ricapitalizzare la Sanb e dopo il “teatrino” (espressione utilizzata da Carmela Rossiello, Forza Italia) messo su da alcune forze politiche di maggioranza (Sud al Centro in primis). Un “teatrino” che ha coinvolto anche alcuni dei lavoratori dell’Asv, che, se dovesse andare in porto il progetto della Società Ambientale del Nord Barese, sarebbero trasferiti nel nuovo gestore del servizio di igiene urbana.
Dopo aver rimproverato con eccessiva e ingiustificata veemenza l’opposizione di non voler votare favorevolmente al provvedimento di ricapitalizzazione, Santoruvo ha quindi pronunciato la frase riportata. Parole a cui l’opposizione ha replicato rimproverando Santoruvo e gli altri consiglieri di maggioranza intervenuti di aizzare i lavoratori, facendo passare l’idea che ci sia chi è con loro e chi non lo è, quando in realtà «non è vero che la sorte dei lavoratori dipende da qual che si decide oggi», per dirla come Emanuele Sannicandro (Iniziativa Democratica), che aveva sottolineato come la posizione dei dipendenti sia comunque garantita, a prescindere da come finirà la vicenda.
I toni si scaldarono, coinvolgendo anche alcuni lavoratori sugli spalti dell’aula consiliare. Ma, al di là di tutto questo, cosa pensano i lavoratori di tutto ciò? Più volte abbiamo letto e ascoltato la posizione delle diverse forze politiche, ma mai nessuno ha chiesto direttamente ai lavoratori dell’Asv come la pensino. Abbiamo, dunque, contattato alcuni di loro per raccogliere i loro pareri.
Qualcuno confessa di non saperne molto, non avendo seguito assiduamente la vicenda. In molti, in realtà, preferiscono non esporsi (c’è chi lo confessa e chi no, dicendo di non conoscere bene la questione), forse per l’incertezza che ancora regna sovrana su quel che accadrà.
«Ancora non si sa come finirà la questione. Dicono che, in ogni caso, per noi lavoratori non cambierà nulla. Quindi, da questo punto di vista, siamo abbastanza tranquilli» ci riferisce un lavoratore che confida, tuttavia, nel passaggio del servizio alla Sanb, specialmente per i suoi colleghi più giovani che hanno ancora tanti anni di lavoro davanti a loro: «Spero che il servizio sia preso in gestione dalla Sanb, perché lavorare nel pubblico offre più garanzie e più sicurezza».