Le regole da rispettare sono ben precise. Uno: è vietato effettuare trattenimenti sulle aree pubbliche di pertinenza di esercizi pubblici, attraverso diffusione sonora tipo Karaoke, DJ set, filodiffusione, videoproiezioni e serate danzanti. Due: è consentito effettuare esclusivamente trattenimenti di musica dal vivo tipo pianobar, piccoli concerti in acustico, band musicali, con una diffusione sonora entro i limiti di pressione sonora dal lunedì al giovedì dalle 19 alle 23, nei limiti di 80 dB, il venerdì e sabato dalle 19 alle 24, nei limiti di 100 dB, e la domenica dalle 19 alle 23.30. Tre: per le piazze più piccole e per i vicoli, invece, l’intensità della musica deve essere più bassa e sarà di 70 decibel dal lunedì al giovedì, 90 db il venerdì e il sabato, ancora 70 la domenica. Quattro: è vietato collocare sulle aree di pertinenza delle suddette attività strutture e arredi diversi da tavoli, sedie, ombrelloni, pedane di livellamento e vasi/fioriere, e sarà anche impossibile occupare il suolo pubblico fuori dagli spazi autorizzati.
E, in tema di suolo pubblico, gli esercizi pubblici devono presentare autorizzazione di occupazione almeno dieci giorni prima dell’evento, e attraverso il modulo scaricabile dal sito del Comune, per evitare il rigetto dello stesso.
A poche settimane dall’inizio del cartellone della Bitonto estate 2019, e in attesa di un regolamento vero e proprio, il sindaco Michele Abbaticchio ha deciso di (ri)mettere mano alla disciplina delle emissioni sonore attraverso una precisa ordinanza, con cui mette dei punti fermi anche sul comportamento che deve assumere chi organizza gli eventi musicali e/o di intrattenimento.
L’ordinanza del primo cittadino è figlia di tante cose. In primis delle continue segnalazioni che i residenti del Centro storico hanno fatto pervenire a Palazzo Gentile e ai giornali sull’inquinamento acustico e del disturbo della quiete pubblica, soprattutto dopo una certa ora.
Ma c’è di più: da un lato la volontà di disciplinare le attività musicali e tutti gli allestimenti sul suolo pubblico, e dall’altro trovare un giusto e corretto equilibrio tra due sacrosanti diritti, che all’apparenza possono persino sembrare opposti. Quello di realizzare le attività di svago, divertimento e intrattenimento, fondamentali nell’ottica di un miglioramento e consolidamento dell’aggregazione sociale, e quello di garantire la corretta vivibilità e tranquillità urbana.
Da corso Vittorio Emanuele hanno pensato anche a sanzioni pesanti per chi non rispetta le nuove emissioni sonore. Previste multe da un minimo di 260 euro a un massimo di 1.100 euro.