Una scuola che chiude i battenti è sempre una fucina di sogni che si spegne. Nei giorni scorsi, certo con la consueta cerimonia di fine anno di consegna dei diplomi ai ragazzi che hanno conseguito la maturità, è stata scritta la parola fine alla vicenda straordinaria, coinvolgente e significativa dell’Els-European Language School, Liceo linguistico europeo. Non dirò che questo malinconico epilogo sia stato vissuto nell’indifferenza della collettività, ma quasi. Eppure, l’istituto, guidato con piglio sicuro da Fiorella Carbone e con provvidenziale acume da Gianni Manente, è stato un autentico avamposto della sperimentazione didattica, in perfetto, lucente bilico tra passato e futuro – severità e rigore, da un lato, fantasia e invenzione, dall’altra-, realizzando un presente che era quasi sempre proiettato in un domani profetico. Così, in diciotto anni, la scuola di Fiorella è stata sempre avanti: decine e decine di giovani docenti hanno imparato le più moderne tecniche di insegnamento e sono cresciuti avendo l’onore di lavorare accanto a “mostri sacri” come Giovina Castro, Vincenzo Cariello, Maria Antonietta Elia, Stefano Milillo e Michele Taccogna, maestri di vita soprattutto. Tanti segretari e collaboratori hanno mosso i primi, preziosi passi verso una sistemazione nel pubblico. Tutti i ragazzi che hanno frequentato si sono sentiti valorizzati per quel che veramente valevano ed hanno messo a frutto i talenti che avevano nell’anima, persino quelli più nascosti, perché ad un pesce non puoi chiedere di scalare una parete. Insomma, è stato un intreccio felice ed emozionante di anime – indimenticabili il sorriso di Raffaella e la bellezza della piccola Antonella -, un abbraccio gioioso e dolente di vite le più disparate, un incontro ineguagliabile di esperienze che hanno nutrito l’anima di chiunque. E poi: viaggi in giro per il mondo per corroborare la conoscenza delle lingue tramite il dialogo quotidiano, i primi insegnanti madrelingua, progetti interessanti, partecipazioni a concorsi vari e corsi di informatica e persino per l’uso della Lim, al tempo in cui uno pensava che fosse il nome di un detersivo, conferenze di personaggi di grande valore umano e storico-culturale. Ecco, sappiamo che i due creatori dell’Els sapranno dar vita a nuove iniziative altrettanto importanti, ma, intanto, lasciatemi ringraziare dal profondo del cuore Fiorella e Gianni, perché una storia così esaltante di quasi quattro lustri non si può dimenticare tanto facilmente…