“La Traviata” di Giuseppe Verdi ha un fascino senza tempo. La storia di Violetta, del suo amore travagliato per Alfredo e della sua morte, proprio tra le braccia dell’amato appena ritrovato, commuove da sempre i melomani.
Ogni allestimento, però, rende particolare il capolavoro verdiano, tra le opere più riprodotte in tutto il mondo.
A Bitonto, per il “Festival delle Arti per l’Inclusione”, a caricarla ancor di più di bellezza ci hanno pensato i ragazzi di “Musica in Gioco”, diretti da Renata Russo, maestro sostituto del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma) e da Andrea Gargiulo, docente del Conservatorio di Bari e fondatore dell’orchestra.
Venerdì e sabato, infatti, nel chiostro dell’Istituto Sacro Cuore, 40 piccoli musicisti dell’Orchestra giovanile sociale, coadiuvati da studenti del Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, hanno eseguito la partitura originale di Verdi.
Una sfida audace, ma brillantemente superata. I ragazzi, tutti di età compresa tra i 12 e i 19 anni, tra cui alcuni con problematiche sociali, disabilità o disturbi dell’apprendimento, non hanno affatto sfigurato e hanno accompagnato egregiamente gli artisti sul palco.
Nei panni dei protagonisti, giovani professionisti di grande talento, selezionati dal maestro Andrea Gargiulo, Margherita Rotondi e Lucrezia Messa: Kinga Krajnik (Violetta), Antonio Pellegrino (Alfredo), Pietro Barbieri (Giorgio Germont), Giulia Diomede (Flora), Stella Roselli/Elena Sciancalepore (Annina), Giuseppe Fieno (il Dottore), Giuseppe Montanaro (Il Marchese), Michele Bisceglie (Il Barone), Jacopo Dipasquale (Gastone). Le parti corali sono state affidate al Coro lirico “Città di Bitonto”, diretto da Pino Maiorano e Anna Lacassia, più volte ingaggiato in produzioni liriche e festival in tutta Italia.
«All’inizio pensavamo di fare partiture facilitate e semplificare qualcosa, ma poi abbiamo visto che i ragazzi accoglievano la sfida e abbiamo deciso di rischiare» ha confessato Andrea Gargiulo, che può dirsi soddisfatto per il risultato.
«È stata una Traviata davvero meravigliosa con quest’orchestra sociale giovanile, nata nove anni fa con bambini segnalati per sciocchezze, strumenti in dono, lezioni di musica donate, per creare buoni cittadini, persone che comprendano che la differenza è sempre l’impegno personale. Il nostro obiettivo è quello di educare i ragazzi alla bellezza, che contrasta ogni tipo di devianza, spingerli ad aver fiducia in loro stessi e a credere nei sogni, in un futuro radioso».