In un arcobaleno di colori, ieri, a Bari ha trionfato l’amore. Oltre 5 mila le persone, dai più grandi ai più piccoli anche stranieri, che hanno sfilato da piazza Umberto I a Punta Perotti per il Pride 2019 e tra questi diversi bitontini.
«Siamo qui per celebrare l’uguaglianza –hanno raccontato ai nostri taccuini-, per rivendicare i nostri diritti, l’orgoglio Lgbtqia. Ci hanno accompagnato molti amici etero a rimostranza di quanto questa grande festa assuma un importante valore e sfati diversi miti e pregiudizi».
«L’affluenza, i sorrisi, l’affetto della gente, come i due anziani che dal balcone della loro casa hanno sventolato calorosamente la nostra bandiera, ci hanno sorpreso. Nessun commento di cattivo gusto, ma tutti uniti nella gioia».
Un grande successo, insomma, è stato riscontrato dalle associazioni che hanno organizzato l’evento, tra cui Arcigay, Agedo, Mixed, Uar, Fuori Mercato, Bread&Roses, La Giusta Causa, Genitori Rainbow, Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza.
Tra le bandiere del corteo anche quelle di Emercency e un carro di Amnesty International.
«Stiamo partendo in tutto il mondo contro la violenza e i fascismi che lo stanno attanagliando –ha dato così il via al Pride la madrina dell’evento, Porpora Marasciano, presidente onoraria del Movimento identità trans-. E oggi nel Pride 2019 a 50 anni dalla rivolta che ci ha reso liberi è più importante, è fondamentale. Risvegliamo le coscienze, le intelligenze, la creatività».
In testa alla sfilata rainbow le istituzioni, alcuni assessori comunali come Titti De Simone per la Regione Puglia e il sindaco di Bari e presidente dell’Anci Antonio Decaro che, con orgoglio, ha dichiarato: «Vorrei che Bari fosse la città dei diritti, la città in cui ognuno si senta libero di essere quello che è e di amare chi vuole. Una città in cui tutti rispettano tutti. Credo che questo sia il regalo più bello che possiamo fare a Bari».
«La festa di oggi, colorata, gioiosa e pacifica è la dimostrazione di come si può stare insieme lanciando un messaggio positivo a tutti. Un messaggio di uguaglianza e libertà. Io sono qui per testimoniare la mia vicinanza a chi ancora oggi si sente discriminato. L’ho detto quando sono stato eletto: sarò il sindaco soprattutto di chi non vede tutelati i propri diritti».
Uniti da un unico slogan quale “Love is love”, il Pride è proseguito nell’ordine e sotto gli occhi vigili delle forze dell’ordine.
«Grazie a tutti coloro che continuano a metterci la faccia –questo l’intervento del presidente dell’Arcigay Bari e vicepresidente nazionale di Arcigay, Valentina Vignarolo-, a tutti gli eterosessuali che ci accompagnano riempendo le piazze e portando avanti i nostri diritti, ma soprattutto grazie a tutte le persone libere che non accettano questo governo, le sue politiche razziste e contro ogni tipo di minoranza».
«La legge contro l’omobitransfobia è bloccata da anni. Siamo soggetti a ricatti politici, a giochi sulla nostra pelle. Tutte le associazioni Lgbt e non hanno avuto un dialogo con gli attori politici. È inammissibile che oggi noi siamo ancora definiti un argomento sensibile. Non siamo sensibili, questa è la nostra vita. Andiamo avanti alla luce del sole, indietro non si torna».