Il Gup di Bari Francesco Agnino ha condannato a più di cent’anni di reclusione complessivi, accogliendo interamente le richieste dell’accusa (leggi qui: https://bit.ly/2QTFTlI ), i nove imputati ritenuti responsabili dei quattro agguati, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose, commessi a Bitonto il 30 dicembre 2017 nella guerra tra i clan Conte e Cipriano (leggi qui la ricostruzione: https://bit.ly/2RPplQk) in cui rimase ferito il 20enne Giuseppe Casadibari e perse la vita l’innocente 84enne Anna Rosa Tarantino, mentre rincasava dopo la messa.
Vent’anni per Domenico Conte, boss dell’omonimo clan e considerato mandante dell’omicidio, stessa pena anche per Cosimo Liso e Alessandro d’Elia. Quattordici gli anni per i collaboratori di giustizia Michele Sabba e Rocco Papaleo, esecutori materiali dell’omicidio.
Sei anni, invece, per Francesco Colasuonno (6 mila euro di multa), a capo del clan Cipriano, sei anni e otto mesi per Benito Ruggiero (6 mila euro di multa) e Rocco Mena (6 mila euro di multa) responsabili di aver sparato contro la roccaforte del clan avverso in via Pertini; tre anni e quattro mesi per Michele Rizzo che minacciò i parenti di un collaboratore.
Gli imputati stati condannati a pagare i risarcimenti nei confronti del Comune di Bitonto pari a 100 mila euro immediatamente esecutivo (oltre alle spese processuali sostenute pari a 1935 euro); del Fai Antiracket Bitonto una provvisionale di 10 mila euro (oltre a 2880 euro spese di spese processuali).
Sabba, Papaleo, Conte e D’Elia dovranno risarcire i sei nipoti dell’innocente Anna Rosa Tarantino con una provvisionale di 120 mila euro – 20 mila ciascuno – (oltre a 17.280 mila euro – 2880 euro cadauno – di spese processuali); risarciranno anche con una provvisionale di 40 mila euro il 20enne ferito durante l’agguato, Giuseppe Casadibari (oltre a 2880 euro di spese processuali).
Alla lettura del dispositivo, nell’aula bunker di Bitonto al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato, hanno assistito tutti gli imputati, tra i quali anche Conte, alcuni familiari della vittima e i tre magistrati della Dda di Bari che hanno coordinato le indagini, l’aggiunto Francesco Giannella e i sostituti Ettore Cardinali e Marco D’Agostino, oltre alle forze dell’ordine che hanno seguito le indagini. Per i parenti della vittima: “Oltre a questa condanna, i colpevoli pagheranno la giustizia di Dio. Nessun risarcimento potrà portarci indietro zia Anna”.
Tra 60 giorni saranno emesse le motivazioni della sentenza.