Nei giorni scorsi a Bitonto, la Polizia di Stato ha eseguito la misura della custodia cautelare in carcere, emessa Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico del 29enne P.C.. L’uomo è indagato da mesi per i reati di atti persecutori, maltrattamenti e danneggiamento a seguito di incendio.
Nel mese di luglio 2018, infatti, una giovane donna si era rivolta al locale commissariato per denunciare continue vessazioni pluriennali da parte del suo compagno. Tutto era iniziato già dieci anni prima. Da allora, la donna aveva subito aggressioni, anche con un coltello. Le percosse le avevano inoltre causato un ematoma all’occhio e in un’occasione l’uomo aveva anche picchiato il padre di lei.
In seguito alla denuncia, la stessa, che aveva interrotto la relazione, fu ancora vittima di percosse, minacce e telefonate.
In una continua e progressiva escalation di eventi, si registra dapprima il danneggiamento attraverso la foratura dei pneumatici, quindi poi anche l’incendio dell’autovettura del padre della denunciante.
Pedinamenti, telefonate minacciose, messaggi e appostamenti anche sotto casa dei suoi genitori, si sono susseguiti nel tempo fino a che i gravi fatti sono stati portati all’attenzione delle Istituzioni.
Vari gli interventi della Polizia di Stato ma l’uomo riusciva sempre a dileguarsi allorquando si accorgeva che l’ex compagna stava chiedendo aiuto alle forze dell’ordine.
Su tali premesse scattavano da parte degli uomini della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Bitonto immediati accertamenti, grazie ai quali le accuse mosse dalla donna hanno trovato riscontro.
Il quadro probatorio ha indotto quindi la Procura della Repubblica di Bari a richiedere l’emissione del provvedimento restrittivo.