Anche quest’anno, come nelle precedenti due edizioni, non manca davvero nulla. Prevenzione del gioco d’azzardo, la terza industria per fatturato in Italia; quella al bullismo; ricordo delle vittime pugliesi innocenti di mafia; le dipendenze dalla rete; la violazione dei diritti dei bambini; i collaboratori di giustizia della mafia garganica.
La rassegna di un teatro di impegno civile e sociale – Tics -, con i suoi sei appuntamenti in programma dal 13 marzo al 4 aprile, rigorosamente di mattina e altrettanto rigorosamente rivolto a tutti gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori (1.300-1.400 in totale), sarà come sempre un momento di profonda riflessione sulle tematiche di antimafia sociale che non trovano spazio nei programmi ministeriali.
E anche una preziosa occasione per tenere vivo e alto il ricordo di Anna Rosa Tarantino, di cui porta il nome, la nostra indimenticabile concittadina morta innocente il 30 dicembre 2017 per mano mafiosa.
E anche il disegno della locandina ufficiale non è affatto casuale: c’è la mano, grandiosa, di Lelio Bonaccorso, che raffigura alcune vittime di mafia che camminano. Perché sono vivi, nonostante tutto.
Il Tics è opera di tanti attori. Due assessorati (Cultura e Marketing e quello ai Servizi sociali), ma anche del Teatro pubblico pugliese, della compagnia teatrale molfettese “Teatrermitage”, di “Avviso Pubblico”, “Libera” e la Libreria del teatro.
La presentazione è avvenuta ieri mattina all’ora di pranzo. C’erano il sindaco Michele Abbaticchio, l’assessore al Marketing Rocco Mangini, Eugenia Spaccavento, in rappresentanza proprio di TeatrErmitage, che cura la direzione artistica della rassegna per il Teatro pubblico pugliese.
Il primo cittadino ha auspicato che l’impegno di Bitonto su tali tematiche, soprattutto verso le giovani generazioni, diventi di esempio verso altre realtà locali dell’hinterland e non solo. Gli ha fatto eco proprio Spaccavento, che ha scandito due cose. L’unicità di tale tipo di teatro sia in Puglia che in tutto lo Stivale, e che si svolge proprio nella città dell’olio e del sollievo per la sensibilità che da anni mostra sull’antimafia sociale.
Il costo di ingresso di ogni singolo spettacolo è 3 euro. Libero per chi ha problemi economici o presenta disabilità.
Questo il programma completo della rassegna:
13 Marzo – ore 10
La Pulce/P.K.D – Prevenzione Teatro
IL CIRCO DELLE ILLUSIONI
con Enzo Valeri Peruta e Filippo Arcelloni
Il Circo delle Illusioni è uno spettacolo sul gioco d’azzardo, il mostro che produce solo illusioni e che per fatturato è la terza industria in Italia. E’ uno sguardo sulle strategie e sui i meccanismi perversi che irretiscono i potenziali giocatori, le persone più fragili, tra cui molti minori. Sul palco a dialogare col pubblico due attori che proporranno spunti di riflessione per il pubblico sul tema affrontato con un approccio comico, a tratti surreale, sempre provocatorio
FORUM “PREVENZIONE ALLA DIPENDENZA DAL GIOCO D’AZZARDO”
con Enzo Valeri Peruta e Filippo Arcelloni (Prevenzione Teatro),
dott. Antonio Taranto (SER.D Bitonto – Palo del Colle, DDP Asl Ba)
16 Marzo – ore 10
Nonsoloteatro
Una semplice storia di bullismo
di e con Guido Castiglia
La storia di un fratello e una sorella che, in maniera diversa, sono stretti nella morsa del bullismo reale e discriminante: il più debole, la preda da aggredire, è oggetto di un bullismo costante, ma latente, apparentemente innocuo ma psicologicamente devastante. Il racconto, come indica il sottotitolo “una semplice storia di bullismo”, non rimanda a clamorosi e spettacolari vandalismi, né a violenze degne di stuntman cinematografici, ma propone, con un linguaggio ironico e a tratti dichiaratamente comico, la storia di un disagio crescente, diffuso tra i ragazzi di un liceo, e di fatti che, lontani dai clamori del richiamo mediatico, minano, in primis, la dignità umana.
FORUM “PREVENZIONE AL BULLISMO”
con Guido Castiglia (Nonsoloteatro)
Annamaria Minunno (coautrice di “Io valgo di più. Storie di bullismo e cyberbullismo” ed. Radici Future)
Una giovane vittima di bullismo (testimonianza)
19 Marzo – ore 10
Ura Teatro
DAL SILENZIO ALLA VOCE
Storie di pugliesi vittime delle mafie
tratto dal libro “Non a caso ” di Daniela Marcone (Ed. La Meridiana)
Reading teatrale a cura di Fabrizio Saccomanno
con musica del vivo di Redi Hasa
Questo non è un libro di storia, ma il racconto corale di vite e morti che hanno prima di tutto un volto, mani, labbra, un cuore. Cittadini pugliesi, vittime innocenti di mafia, storie dimenticate, livellate in citazioni frettolose, congelate nell’astrazione del concetto. Di loro e con loro Fabrizio Saccomanno ripercorre la storia, per frammenti di vita, schegge luminose, dialoghi sospesi: Michele Fazio, Gaetano Marchitelli, Marcella Dilevrano e ancora altri… Il teatro diventa così lo spazio della testimonianza, il luogo della condivisione e dell’elaborazione del lutto, che trasforma il ricordo individuale in memoria collettiva contribuendo a costruire un nuovo senso di cittadinanza.
FORUM “MEMORIA – PUGLIESI VITTIME INNOCENTI DI MAFIA”
con Fabrizio Saccomanno (Ura Teatro)
Elvira Zaccagnino (direttrice La Meridiana editrice di “Non a caso“ di Daniela Marcone)
Pinuccio Fazio (padre di Michele Fazio vittima di mafia)
27 Marzo – ore 9 e ore 11
Manifatture Teatrali Milanesi
KOME UN KIODO NELLA TESTA
Uno spettacolo sulle dipendenze da rete
di Valeria Cavalli
con Giulia Marchesi, Nicolò Pessi, Jacopo Peta
regia Valeria Cavalli e Claudio Intropido
Kome un kiodo nella testa è uno spettacolo sulle dipendenze, che seducono e intrappolano sostituendosi a ideali e progetti nei quali credere e per i quali lottare e che si insinuano nella mente soprattutto durante l’adolescenza, una fase della vita dai contorni poco definibili. Un’età in cui l’illecito e la trasgressione attraggono e impauriscono, in cui i rapporti con gli adulti e soprattutto con l’autorità si complicano e il bisogno di affermare la propria identità diventa urgente. Un periodo contradditorio in cui i contrasti con il mondo e con la propria interiorità portano ad una trasformazione profonda, all’esigenza di nuovi incontri ed esperienze, che non sempre si rivelano felici e costruttivi, alla necessità di capire il valore delle scelte. Scegliere sottintende un pensiero, una critica, significa affermare la propria indipendenza e la propria libertà. Scegliere significa tracciare la rotta e non farsi trascinare dalle onde.
FORUM “NUOVE DIPENDENZE DA RETE”
con Claudio Intropido (Manifatture Teatrali Milanesi)
3 Aprile – ore 10
Roberto Anglisani
GIUNGLA
da Il Libro della giungla di R. Kipling
di Roberto Anglisani e Maria Maglietta
regia Maria Maglietta
Lo spettacolo, è una storia di coraggio, di desiderio, di libertà, di crescita e scoperta della forza che scaturisce dall’amicizia vera e profonda, quella che nasce al di là di qualsiasi pregiudizio. Ma è anche una riflessione su alcune delicate tematiche: non solo lo sfruttamento di minori, costretti a lavorare o a mendicare per strada, ma anche l’indifferenza con la quale il mondo è solito guardare questo fenomeno.
FORUM “SFRUTTAMENTO MINORILE –VIOLAZIONE DEI DIRITTI DEI BAMBINI”
con Roberto Anglisani
Domi Bufi (Gruppo Amnesty International sez. di Molfetta)
4 Aprile – ore 10
Teatrermitage
SOLA CONTRO LA MAFIA
tratto dal libro “Non la picchiare così. Sola contro la mafia” di Francesco Minervini (Ed. La Meridiana)
con Arianna Gambaccini
testo e regia Vito d‘Ingeo
Quella di Maria è la storia vera di una testimone di giustizia che con le sue drammatiche rivelazioni contribuirà a liberare le terre del Tavoliere delle Puglie da uno dei clan più cruenti della mafia pugliese. E’ una storia a cerchi concentrici. Il primo è quello che fa da sfondo all’intera vicenda: quella della mafia foggiana. Il secondo cerchio è quello della violenza di genere su un corpo subordinato alla signoria patriarcale del genere maschile e quindi adescato, soggiogato, picchiato e svuotato di soggettività. La sua coscienza, narcotizzata da un “amore malato”, si risveglia solo dinanzi alla vita che si rinnova nel suo grembo. La fuga e la decisione di farsi “testimone” contribuirà a sgominare uno dei più efferati clan della cosiddetta “quarta mafia”. Ma a Maria non sarà restituita la libertà. Costretta, sotto protezione e con altre identità, a peregrinare con suo figlio per la penisola, sperimenterà quanto crudele sia la “prigionia legalizzata” dei testimoni di giustizia e l’insensibilità delle istituzioni.
FORUM “MAFIA PUGLIESE – TESTIMONI DI GIUSTIZIA – VIOLENZA DI GENERE“
con Arianna Gambaccini e Vito d’Ingeo (Teatrermitage)
Francesco Minervini (autore di “Non la picchiare così. Sola contro la mafia“)
Mario Dabbicco (referente regionale Libera Puglia)