Dopo quattro anni, torna per essere, in un modo o nell’altro, un punto di riferimento culturale e turistico per la città. Con i suoi obiettivi. Le sue mission. Le prerogative. Le tante cose che vuole e ci sono da fare. Ma anche per onorare i quasi 60 anni di onorato servizio prestato alla città.
Rieccola, allora, la Proloco, che Bitonto ha il piacere di ospitare dal lontano 1962, nascendo per dare attuazione all’articolo 9 della Costituzione dello Stivale.
Ed è pronta a ripartire (in realtà è già operativa da ottobre, seppur le manchi ancora una sede stabile, che attualmente è via Traetta 16), con volti nuovi, slancio diverso e volendo stare al passo con i tempi.
E le idee chiare, come quelle che ha sviscerato ieri sera Fiorella Carbone, nuovo presidente dell’associazione di volontariato.
“Guardia amica”, innanzitutto. Senior e junior. Cittadini che offriranno la loro disponibilità nell’accogliere i turisti e fare da sostegno alle guide turistiche e pure ai vigili urbani, in diverse fasce orarie della giornata.
Poi c’è “Svuotacantine”. Mercati di vintage e antiquariato da svolgere in corso Vittorio Emanuele o altrove la 1° o la 4° domenica del mese rigorosamente la mattina.
La realizzazione (leggasi rievocazione) di eventi storici, ma di quelle date e tappe della città che magari non sono tanto ricordate. Tutto, rigorosamente, in modo innovativo.
E poi, perché no, la valorizzazione dei prodotti della nostra terra.
Questo non in solitaria chiaramente. Sia perché Carbone ha degli ottimi compagni di viaggio (vicepresidente sarà Francesco Minuti, tesoriere Giovanni Demichele, segretario Pierpaolo Modugno, consiglieri Vincenzo Brascia, Vito Moretti e Mario Cucinella) e già una trentina di iscritti, sia perché vuole e deve lavorare in compagnia delle associazioni del territorio e delle istituzioni.
E, nel frattempo, ha ricordato la figura di Antonio Masciale, storico presidente della Proloco cittadina.
E del ruolo che la Proloco deve giocare oggi ha parlato Rocco Lauciello, presidente dell’Unpli regionale. Chiari i suoi concetti: “La Proloco non è più quel luogo dove si organizzano le sagre, ma dove si fa programmazione e si partecipa ai bandi”. Ergo, un soggetto sempre più importante su tutto il territorio pugliese (ne stanno oltre 200 nel tacco d’Italia) e in quello nazionale se si vuole davvero sviluppo culturale a 360 gradi e partecipato e marketing territoriale utile alla causa. “La Proloco – ancora Lauciello – non è quella che guarda al piccolo e singolo territorio, ma ha e deve avere un occhio molto più lungo”.
E siccome si cresce tutti insieme, l’altro Rocco della serata, Mangini, assessore comunale al Marketing territoriale, ha ricordato un piccolo aspetto. Anche la Proloco deve dare una grossa mano a far recuperare ai cittadini quel senso di bellezza e rispetto che qualche cittadino ha perso verso la città. Oltre a essere parte integrante di quel Piano strategico (partecipato) del Turismo per il quale da Palazzo Gentile hanno già bussato alla Regione.
Già, il turismo. “Una importante opportunità di sviluppo per la Puglia – ha evidenziato il consigliere regionale Domenico Damascelli – ma è necessario destagionalizzare e rinforzare le strutture ricettive”.