In seguito alla notizia (leggi qui: https://bit.ly/2HPv30S) sull’approvazione del progetto definitivo per la costruzione del nuovo Canile comunale che sorgerà su un terreno confiscato alla criminalità organizzata sulla Sp. 231 tra Bitonto e Modugno, sono subentrati dubbi e perplessità.
Diversi cittadini hanno espresso sulla bacheca del profilo Facebook del sindaco Michele Abbaticchio alcuni quesiti sulla reale presenza di un’area di sgambamento per gli animali, come dichiarato in Consiglio comunale, oltre alla classica zona in cui ci saranno i box, e sull’accessibilità pubblica.
Non sono mancati commenti e consigli da parte degli amanti degli animali su un possibile piano di sterilizzazione con relativa remissione sul territorio e assicurazione sui cani, come accade già da tempo in altri paesi limitrofi, poiché «non è spostando l’ubicazione del canile che sarà risanato il problema del randagismo e, l’ingabbiamento di cani nati liberi, sarebbe un ulteriore castigo per quelle povere anime. Diversa è la situazione per cani abbandonati, feriti e malati», ha sottolineato una cittadina.
A tal proposito, il primo cittadino ha dichiarato che «il nuovo rifugio ed il parco sgambamento non escludono la sterilizzazione».
Ma ciò su cui si insiste è la sterilizzazione dei cani con remissione sul territorio, non con permanenza in canile, affinché venga ridotta la loro proliferazione, il fenomeno del randagismo e il sovraffollamento nei canili, evitando inoltre di rinchiudere i cani non mordaci e non problematici che non destano alcun fastidio per le strade, come detto alle riunioni all’interno del Comando della Polizia Municipale a febbraio 2017 (leggi qui: https://bit.ly/2GtNtSy).
A confermare tale ipotesi è un’altra cittadina amante dei quattro zampe, la quale ha spiegato che «il comune di Ruvo ha stanziato dei fondi per sterilizzare anche i cani patronali, un’iniziativa che limiterebbe tanti problemi».
Ci si chiede quindi se «avremo sterilizzazioni con rimessa sul territorio dopo l’apertura del nuovo rifugio, perché non possono essere rinchiusi a vita i cani nel canile e pagare per essi, creando difficoltà e non riuscendo a pagare mensilmente per ognuno e così producendo disagi agli operatori stessi del canile che ormai sono indietro con i pagamenti di 3/4 mensilità», come scritto in conclusione da una volontaria.
Il sindaco, sui social ha scritto che «la remissione non è esclusa», lasciando sostanzialmente aperta una eventuale alternativa.
Il problema del randagismo non si risolverà rinchiudendo i cani in una nuova struttura, ma promuovendo la loro fuoriuscita attraverso adozioni consapevoli e aprendo le porte del canile al pubblico per una maggiore visibilità dei cani presenti in cerca di famiglia.