Sabato mattina, allo storico Liceo classico-linguistico “Carmine Sylos”, si respirava un’aria diversa, e i sorrisi non mancavano. In primis della dirigente scolastica, Antonia Speranza. Ma anche degli studenti, dei professori, dei rappresentanti del Consiglio d’Istituto, e di tanti altri.
D’altronde, quando riesci, dopo tanti sacrifici, lunghe attese e richieste, ad ampliare l’offerta strutturale scolastica restando sempre nella stessa struttura non è un qualcosa che succede tutti i giorni.
Succede, infatti, che sono state inaugurate quattro aule nuove di zecca, recuperate e realizzate da quell’ala dell’immobile che apparteneva all’ex istituto professionale “Traetta”, e che si è acquisita tramite il Comune, proprietario dello storico istituto a due passi dalla chiesa di Santa Teresa.
Non soltanto le aule, però. Perché i lavori portati avanti dalla Città metropolitana (presenti i dirigenti, i tecnici dell’ex Provincia, nonché il consigliere delegato all’Edilizia scolastica Vito Lacoppola), che ha staccato un assegno di 30mila euro, hanno riguardato anche l’impianto di riscaldamento, le coperture sui solai, oltre a lavori di pitturazione e bonifica.
Il presidente del Consiglio d’Istituto, l’ex assessore e consigliere comunale Francesco Paolo Ricci, ha espresso parole d’elogio per il lavoro dell’ente sovracomunale, cui però la scuola presenterà ben presto altre richieste.
Perché, da queste parti, si spera che la collaborazione sia solo agli inizi. I motivi li ha ben illustrati il dirigente scolastico con due numeri: la struttura, per portare avanti l’intera offerta da offrire agli alunni, ha bisogno di 40 aule a cui vanno aggiunti i laboratori.
Il problema è che attualmente ce ne sono 27. Più i laboratori.