Grande successo per il film “Liberi di scegliere”, andato in onda su Rai 1 lo scorso martedì, del regista Giacomo Campiotti.
Il film è stato girato in Puglia, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre del 2017, e ha visto la presenza nel cast di alcuni bitontini (https://bit.ly/2FSlnjl) come il ventunenne Francesco Saponieri.
«Ho interpretato, con il nome di Christian –ha raccontato ai nostri taccuini-, la parte del veterano all’interno della comunità che ha strappato, nel film, i ragazzi dalla ‘ndrangheta. È stata un’esperienza molto significativa per me. Il regista Giacomo Ciampiotti venne a Bari presso la Comunità educativa per minori “16 Agosto” collocata all’interno dell’opera salesiana Redentore con l’intento di girarci delle scene. Dopo avergli fatto conoscere le mie canzoni e la mia storia, ha deciso a sorpresa di inserirmi nel cast».
«Cercavano un ragazzo che sapesse cosa significasse vivere la comunità. Quando non avevo ancora 18 anni, per un reato compiuto ho trovato una seconda famiglia che mi ha permesso di rinascere e mi ha fatto capire che una vita senza regole e obiettivi, da raggiungere con costanza e pazienza, non ti porta da nessuna parte se non in una comunità».
Il percorso di Francesco è durato due anni e mezzo, «Sono stato seguito da una psicologa, ho fatto volontariato e conseguito il diploma, ho coltivato la mia passione per la musica e mi son dato delle regole. Ringrazierò sempre la comunità perché ho ottenuto il mio riscatto».
Ed è proprio di questo che si parla nel film, della possibilità di essere liberi di scegliere una vita e un futuro migliore.
Francesco ha fatto parte per la prima volta del cast di una fiction televisiva e ha girato scene sia a Bari che a Messina. Dalle sue parole traspare luce positiva, come quelle che raccontano la sua storia in “Mà” (https://bit.ly/2R8WUrX) o nel suo ultimo brano rap “Brozovic” (https://bit.ly/2FM41W6), prodotti rispettivamente da Nuccio Cappiello degli studio Adm e da Antonello Cimbasso.
La sua carriera nel mondo del rap nostrano, con il nome di Kekko Yang, è incominciata a 16 anni. Ha calcato palchi importanti come quello del “Mtv spit casting”. Poi, a causa di una malattia che ha colpito i suoi genitori, ha capito che il modo più semplice per racimolare qualche soldo fosse darsi alla criminalità. Accusato per una rapina a Bitonto è stato accolto nella comunità barese dove ha, appunto, affrontato un percorso.
Ora è un ragazzo diverso, forte, pieno di sogni, grintoso e pronto a continuare a coltivare la sua passione per la musica.