La Procura di Bari sin da ieri ha iscritto un procedimento per l’individuazione dell’autore del messaggio inviato ieri alle cancellerie dei giudici, rubricando il reato di procurato allarme.
Sono in corso indagini, affidate al sostituto ieri di turno esterno. Le stesse sono orientate alla ricerca di un soggetto presumibilmente affetto da disturbi, atteso il contenuto farneticante del messaggio fatto pervenire. Nulla autorizza a ritenere I’ interessamento alla vicenda della criminalità organizzata.
Con un comunicato la Procura, poi, ha rassicurato “I’ opinione pubblica circa le ulteriori iniziative intraprese a tutela della sicurezza, al contempo rivolgendo un sentito ringraziamento alle Forze di polizia per il quotidiano impegno a tutela dell’incolumità di quanti operano nei palazzi di giustizia o vi accedono”.
È giunta oggi notizia che il Comitato provinciale per I’ordine e la sicurezza pubblica, prontamente convocato dal Prefetto, ha disposto nuovi controlli presso tutti i palazzi di giustizia, affidandoli alle varie Forze dell’ordine.
Cosa è accaduto.
Alle ore 9.57 di ieri, 23 gennaio, un sostituto procuratore impegnato in udienza a Bitonto presso I’ aula
bunker del Tribunale informava il Procuratore della Repubblica circa una mail pervenuta a quegli uffici, che preannunciava la distruzione dell’immobile presumibilmente a mezzo di una bomba esplosiva.
Immediatamente, e per telefono, si davano disposizioni perché tutti lasciassero I’ edificio e si richiedeva alle
Forze dell’ ordine un pronto intervento volto a verificare la fondatezza della minaccia di distruzione dell’ edificio e, dunque, se nell’ immobile fosse stato effettivamente collocato un ordigno esplosivo.
Ricevute assicurazioni in merito, il Procuratore della Repubblica si recava personalmente presso I’ aula in Bitonto, constatando che numerose persone, magistrati, avvocati e pubblico si ammassavano nel cortile antistante I’edificio. Venivano quindi date disposizioni al Dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Bitonto perché fossero fatti uscire tutti all’esterno della recinzione del cortile, in strada.
Il che avveniva prontamente. Sopraggiungevano poco dopo gli artificieri della Polizia di Stato, che anche con impiego di cani addestrati ad annusare esplosivi effettuavano il controllo dell’ edificio.
Alle ore 12,00 circa veniva data conferma del completamento delle ricerche, con esito negativo. Le udienze, già sospese, quindi riprendevano.