Sull’antico isolotto del Tejeto, Federico II Gonzaga (Principe di Mantova) incaricò l’architetto Giulio Romano di realizzare una dimora per “potervi andare e ridurvisi tal volta a desinare, o a una per ispasso” (in Giorgio Vasari, “Le vite”, 1550).
Il Palazzo Tè di Mantova venne costruito tra il 1525 e il 1535 e rappresenta un esempio di architettura manierista, presentando un linguaggio decorativo che rompe con la compostezza e la sobrietà classicistiche delle precedenti opere rinascimentali.
Giulio Romano utilizza alcuni accorgimenti stilistici per sovvertire l’ordine classico delle composizioni cinquecentesce, come timpani spezzati, triglifi che scivolano verso il basso a creare un effetto dinamico come se si fosse verificato un terremoto.
Stesso linguaggio, sovversivo dei dettami del classicismo, è adoperato in chiave pittorica. Paradigmatica in tal senso è la Sala dei Giganti, dove la decorazione annulla la percezione della spazialità tridimensionale della stanza, per dare voce alla narrazione pittorica della cacciata degli dei dall’Olimpo ad opera dei Titani e dei Giganti, così come descrittaci da Ovidio nelle Metamorfosi.
Degne di menzione anche la Sala di Amore e Psiche, dove – come scriveva nel XVI secolo Luigi Gonzaga da Borgoforte- “[…] sua M [aestà Carlo V Imperatore] […] visto quello, sua M [aestà] restò tutta meravigliosa, et ivi stette più di mezz’hora a contemplare, ogni cosa laudando sommamente”. Infatti nelle lunette e sulla volta della camera, è narrato il mito di Amore e Psiche con un ciclo di ricche decorazioni e pregevoli affreschi, databili al 1526. Il pavimento della stanza è realizzato a “terrazzo” ed è il primo esemplare della serie, nella storia dell’arte.
A Palazzo Tè, tutto, architettura, pittura e scultura, è espresso nello stile manierista, rappresentando per la storia dell’arte una fase di transizione tra Rinascimento e Barocco.
Il Palazzo Tè è oggi un Museo Civico Statale e la pagina web http://www.palazzote.it/index.php/it/palazzo-te presenta tutte le informazioni di dettaglio per chi volesse approfondire.