Nonostante il freddo gelido e pungente, ieri, gli animi delle tante persone, che avevano a cuore Raffaella, hanno riscaldato l’intera Cattedrale.
Sotto un chiaro fascio di luce che trapelava dal rosone della chiesa, gli sguardi amareggiati e attoniti degli amici e conoscenti non si davano pace.
Tutti riuniti per porgere l’ultimo saluto alla dolce e solare Raffaella Modugno, professoressa di filosofia prematuramente scomparsa all’età di 39 anni a causa di una grave malattia.
Una giovane vita spezzata troppo presto.
A rompere il silenzio, impreziosito dalle soavi note del prof. Pino Maiorano e dalla voce incantevole di Anna Lacassia, i parroci don Ciccio Acquafredda, padre Guarino Valentino e don Francis Xavier Jagatha Papaiah, hanno rincuorato i presenti ricordando che «Raffaella vivrà sempre nei cuori delle persone che l’hanno amata e lascerà un ricordo indelebile della sua infinita gioia e gentilezza, qualità che non l’hanno abbandonata nemmeno durante la malattia».
Quando avviene un lutto «la domanda che tutti ci poniamo è: perché Dio permette che accada così tanta sofferenza? crediamo di non avere più fede e ci sentiamo soli– ha detto don Francis -, ma questo dolore è solo momentaneo, poi con la resurrezione il nostro caro ritorna in vita e risiede per sempre nei nostri cuori».
Il rito funebre si è concluso con gli splendidi pensieri dei colleghi, amici e alunni di Raffaella, che hanno messo in luce con lettere e poesie le qualità che l’hanno sempre contraddistinta: la tenacia, la forza, l’altruismo, l’ironia e il suo splendido sorriso.
Ha ricordato la giovane insegnante anche il prof. Michele Ruggiero: «non sei più se non un angelo che astris spatiatur, et aethera calcat (si libra in cielo tra gli astri e calpesta l’etere), portandoti dietro la scia del tuo sorriso, il lampo dei tuoi occhi, la dolcezza della tua loquela, la saggezza dei tuoi saperi».
«Sei partita per ampliare la schiera di anime belle del nostro laico Paradiso, quasi una selezionata e rinnovata classe del nostro vecchio liceo, nel cui registro sono annotati, luminosi, i nomi di altri che l’affannata mia mente stenta a pronunciare; oggi ti aggiungi e ti congiungi con loro, dolce Raffaella.- ha aggiunto– Ma di qui continueremo a volervi bene, a volerti bene, e a mantenere quella celeste corrispondenza di cuore a cui ci siamo educati per lungo tempo con meditate letture e ricercato travaglio, nel culto del lauro. Un abbraccio affettuoso, Raffaella».
Mentre la macchina si allontanava per accompagnarla nel suo ultimo viaggio, un delicato applauso ha salutato quell’angelo bellissimo…