Avrebbero falsificato la documentazione relativa all’iplocorito di sodio, certificati di analisi contraffatti, aggiudicandosi le gare indette da Acquedotto Pugliese Spa dal 2012 al 2016. Per questo la Guardia di finanza ha arrestato e posto ai domiciliari Donato D’Agostino, amministratore dell’omonima azienda, e Francesco Loliva, responsabile del laboratorio interno della stessa, per turbata libertà degli incanti aggravata continuata, frode nelle pubbliche forniture continuata e truffa aggravata continuata in danno di Aqp.
Nell’ambito della stessa inchiesta, coordinata dalla Procura di Bari dal procuratore aggiunto Giorgio Lino Bruno e dal Pm Claudio Pinto, sono 13 le persone iscritte nel registro gli indagati. Tra questi ci sono quattro funzionari-dipendenti dell’Acquedotto, componenti delle commissioni per l’aggiudicazione delle gare di appalto, per i quali è stata formulata richiesta di applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio, sulla quale il Gip deciderà dopo gli interrogatori. Ai pubblici ufficiali è contestato di avere agevolato i reati commessi. Il giudice ha disposto anche il sequestro preventivo di 1 milione 131 mila euro nei confronti di Donato D’Agostino e della sua società: la somma sequestrata è pari al giusto profitto ipotizzato.
La complessa indagine si è articolata nell’esame di una copiosa documentazione amministrativa e contabile, nell’acquisizione di informazioni, intercettazioni telefoniche e telematiche con il supporto dei laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma. Al momento non risulta che l’acqua messa in circolo dall’Acquedotto pugliese sia stata contaminata e possa aver arrecato pericolo per la salute dei consumatori.